Come il Teatro possa contribuire efficacemente a contrastare la violenza di genere

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“Non dire niente a mamma” un dossier scenico-teatrale che ha toccato magistralmente la coscienza di ciascuno.

di Filippo Minacapilli | Articolo inserito il: 09/03/2014 – 18:14

 

Tre rappresentazioni in solo due giorni, il 7 e l’8 Marzo, presso il CineTeatro “Herbita”di Aidone, “…Non dire niente a mamma” regia di Calogero Matina per “Archeoclub” Aidone -Morgantina hanno visto la partecipazione di un pubblico numeroso per un lavoro portato egregiamente sulla scena dal regista che ha coinvolto ragazze e ragazzi, donne e uomini d’ogni età, oltrechè ragazzini con il contributo fattivo di tutti gli iscritti dell’Archeoclub locale. “…Non dire niente a mamma”  un dossier scenico-teatrale che ha toccato magistralmente la coscienza di ciascuno. Con un linguaggio pacato e deciso, delicato e forte allo stesso tempo ha trasmesso i valori umani della tolleranza, del rispetto, dell’amore familiare, del dialogo, dei principi fondamentali dell’educazione emotivo-affettiva. Lo spaccato sui casi di violenza che giornalmente investono soprattutto le donne, fenomeno, questo, sempre più dilagante, è stato rappresentato con colori a volte sfumati altre forti, con fotogrammi e frammenti di drammatizzazione che sono risultati assai efficaci sul piano della denuncia dei maltrattamenti in famiglia o all’interno della coppia sia anche sul piano della prevenzione e del contrasto della violenza in tutte le sue sfaccettature fisiche, psicologiche, sociali, culturali.

E’ difficile che un messsaggio di tal genere possa essere veicolato con efficacia tale da poter veramente produrre  cambiamenti significativi nella mente dell’individuo. Conferenze, campagne pubblicitarie, slogan, tavole rotonde, dibattiti che in questi anni si susseguono con nobili intenti, tuttavia continuano ad essere accompagnati da un’escalation di violenza che lascia sbigottiti. Ogni giorno delitti efferati si consumano contro le donne e i minori, aggressioni e stalking si rincorrono come in una gara a chi è l’attore più feroce e crudele. E ci si interroga sulle vie da percorrere per arginare e prevenire  femminicidio , violenza, aggressività senza riuscire a trovare le risposte desiderate. E se il Teatro riuscisse a svolgere un’azione più incisiva sul piano della prevenzione? Ritengo che sia la strada da percorrere, per la sua azione liberatoria, formativa, educativa, per la capacità che ha di coinvolgere i molti, per la sua natura socializzante, per la fruibilità del linguaggio che utilizza.                 Il Teatro cosi come nell’esperienza del regista Calogero Matina e dei sui magnifici attori e attrici, diviene il luogo del dialogos, delle relazioni ed interazioni democratiche e paritarie, della denuncia garbata e puntuale, della universalizzazione dei messaggi di gioia, di serenità, di protezione, di quel “mondo incantato” su cui  il ragazzino-attore richiamava, con la dolcezza tipica dei bambini, la sensibilità degli adulti “colpevoli” di aver abdicato al loro ruolo fondamentale, quello di essere soggetti di amore, di amore per la vita.

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