Esposizione alimentare all’arsenico inorganico: nuovo report EFSA

Il 6 marzo 2014 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare – EFSA ha pubblicato un report scientifico sull’esposizione, nella dieta, all’arsenico inorganico.

L’arsenico è un metalloide ubiquitario presente, in basse concentrazioni, nel suolo, nelle rocce e nella falda acquifera.

Per tutte le categorie della popolazione, ad eccezione di neonati e lattanti, l’alimento che costituisce la maggior fonte di aresenico inorganico (iAS) è rappresentato dai prodotti trasformati a base di cereali (escluso il riso), in particolare il pane di frumento.

Gli altri gruppi di alimenti che contribuiscono significativamente all’esposizione all’iAS sono il riso, il latte e i prodotti a base di latte(maggiori fonti per quanto riguarda neonati e lattanti), e l’acqua di bevanda.

La maggior fonte di incertezza dell’analisi è rappresentata dalla eterogeneità dei dati relativi al consumo alimentare, dalla modalità con la quale è stato convertito l’arsenico totale (tAs) in arsenico inorganico (iAs) e da quella con cui sono stati interpretati i dati relativi ai campioni con concentrazioni di arsenico inferiori al limite di rilevamento o quantificazione.

Siamo quindi di fronte ad una stima dell’esposizione inferiore a quanto riportato nello studio EFSA del 2009.

Non esistono, a livello della Unione Europea, limiti massimi raccomandati di arsenico negli alimenti, tuttavia alcuni Paesi Membri hanno adottato linee guida nazionali.

Nel 98% dei campioni di acqua di bevanda analizzati il livello di arsenico era inferiore al limite fissato a livello dell’Unione per tale alimento.

Una esposizione alimentare cronica all’arsenico può portare a diverse patologie quali lesioni cutanee, malattie cardiovascolari e alcune forme di neoplasia.

Quest’ultimo studio è da considerarsi più accurato, in quanto tiene in conto di dati circa l’occorrenza e il consumo di alimenti non disponibili nel 2009, nonché della più dettagliata classificazione degli alimenti.

Nel report pubblicato il 6 marzo 2014, al fine di calcolare l’esposizione, nella dieta, all’arsenico inorganico (iAs) sono stati analizzati 103.773 campioni di alimenti (compresa l’acqua). 101.020 campioni sono stati analizzati per la ricerca di arsenico totale (tAs) e 2753 per la ricerca di arsenico inorganico (iAs).

Relativamente alla determinazione del tAs, nel 66.1% l’eventuale presenza era a livelli inferiori al limite di rilevamento o di quantificazione; i dati circa l’ iAs indicavano la medesima situazione nel 41.9 % dei casi.

La maggior parte dei dati (92.5%) indicava l’utilizzo di diversi approcci ai fini della conversione del tAs in iAs, prima del calcolo della esposizione con la dieta all’ iAs.

Ai fini della stima della esposizioni cronica con la dieta all’ iAs è stato usato il database dell’EFSA sul consumo di alimenti, prendendo in considerazione 28 sondaggi condotti in 17 Stati Membri.

I calcoli elaborati hanno permesso di stimare un’esposizione media giornaliera all’iAs per neonati, lattanti e bambini da un minimo di 0.20 ad un massimo di 1.37 μg/kg p.c.

L’esposizione media giornaliera della popolazione adulta varia da 0.09 a 0.38 μg/kg p.c.

da veterinariaalimenti

Leggi il report EFSA (in inglese) 

Autore : Dr. A. Baiguini

Data pubblicazione:7 marzo 2014

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *