Ferrovia Roma Nord – Barriere per vivere, barriere per viaggiare

di Gianfranco Lelmi

Sono pochi quelli che non conoscono l’encomiabile iniziativa della signora Loretta Peschi, fondatrice del Comitato Barriere per Vivere che ha per fine: “chiedere ed ottenere dai gestori della ferrovia, che i passaggi a raso vengano TUTTI dotati di barriere automatiche, sollecitando una mobilitazione di massa fin tanto che l’obiettivo non sarà raggiunto……”  cioè arrivare all’istituzione di barriere per vivere.

Ebbene da quella fatidica data del 2 gennaio 2014 in cui perse la vita la signora Francesca Maria Martinico sono passati oltre due mesi. A tutt’oggi nulla sembra muoversi, anzi sembra che la situazione peggiori.

Come raccontano alcuni della ferrovia, sono stati gettati al vento 780.000 euro (cifra più, cifra meno) per sondaggi archeologici che per ora non hanno approdato a nulla.

Il giorno 26 febbraio 2014 Città in movimento organizzava a Roma un incontro sul tema:”IL TPL A ROMA TRA CARENZA DI RISORSE, PROPOSITI DI LIBERALIZZAZIONE DIFFICOLTA’ QUOTIDIANE”.
Muarizio Milan
Simone Gragnani
Stefano Bricchi
Fabio Zuccarelli
Assessore Guido Improta
Filt CGIL
Annamaria Cesaretti
Eugenio Patané

Ebbene intervenivano Maurizio Milan, Simone Gragnani, Fabio Zuccarelli, la FILT CGIL, Annamaria Cesaretti, Eugenio Patanè, l’Assessore Improta, Fabio Zuccarelli. Parole, con parole, parole….. Ecco come veniva definito il dibattito in un famoso blog: avvilente, sulla sicurezza fanno gli gnorri, tante parole e pochi fatti.

Serena Felici e Sandrine Gregori del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord

Se non fosse stato per il coraggioso intervento delle signore: Felici Serena e Gregori Sandrine del Comitato Pendolari Ferrovia Roma Nord,  la serata sarebbe stata veramente triste. Una serie di fotogrammi “slide” mostrava la precarietà, l’insicurezza, la sporcizia, il sovraffollamento della Ferrovia Roma Nord, lasciando di stucco i presenti e l’assessore ai trasporti ed alla mobilità della giunta romana di Ignazio Marino, Guido Improta.

Di passaggi a livello (barriere per vivere), quindi della messa in sicurezza della ferrovia, non se ne è parlato minimamente.

Eppure il problema è gravissimo, ne deriva la sopravvivenza della ferrovia e di tutti centri abitati posti lungo la Flaminia e del viterbese.

Ecco a cosa stiamo vedendo, vengono istituite le barriere per viaggiare: i tornelli.

A Roma, a piazzale Flaminio, l’antica stazione della Ferrovia Roma Nord è stata deturpata da barriere che gridano vendetta all’occhio del viaggiatore, stessa cosa nella tratta urbana della ferrovia e nella maggior parte della tratta extra urbana, fino a Viterbo.

Eppure il “furbacchione o i furbacchioni” che hanno speso i nostri soldoni non sanno che facendo il così detto “trenino” decine di persone passano senza titolo di viaggio? Non vedono che decine di persone transitano nel passaggio riservato al personale?  Poi, per chi non lo sa, basta coprire la cellula posta in uscita, girare il tornello al contrario ed ecco che il varco si apre.

Sono in molti a dire che basterebbe la presenza di pochi controllori per verificare saltuariamente, improvvisamente, i titoli di viaggio dei passeggeri per scoraggiare i così detti portoghesi. Si risparmierebbe sugli inutili tornelli.

Secondo alcuni, un altro sperpero di denaro si potrebbe evitare togliendo i numerosi capo stazione posti lungo la linea, automatizzando la ferrovia.

Inoltre molte stazione vengono dotate di recinzioni a griglia in metallo che deturpano le vecchie stazioncine, le vecchie recinzioni in cemento, spesso ancora efficienti sono state eliminate.

Capolavori di architettura, rappresentati dalle vecchie stazioni, appena restaurate, vengono lasciati andare in malora, vengono affidati ai vandali, vedi ad esempio la stazione di Magliano Romano.

Insomma non si vuole spendere, non ci sono i soldi; sono in molti a dire che si vuole solo dissipare un patrimonio al vento che potrebbe servire a migliorare la ferrovia.

 

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