TV- Braccialetti rossi – , la magia della forza di un gruppo imprescindibile

di Barbara Conti

Se si dovesse riassumere con una frase la fiction di “Braccialetti rossi” sarebbe quella della canzone “Ogni Volta” di Vasco Rossi, ”ogni volta che qualcuno si preoccupa per me”. Se, d’altra parte, è vero che ogni volta che va in onda “Braccialetti rossi”, infatti, è una lezione e se, ogni volta, è un successo, tanto che si preannuncia l’evento-fiction del 2014; e se, come si suol dire, “l’unione fa la forza”, in “Braccialetti rossi” quello che conta è fare gruppo e non lasciare mai i propri amici: la vera risorsa per superare la paura, la rabbia, la sofferenza della malattia e trovare la forza e il coraggio di “combatterla” e di reagire. Per tornare a sentire battere il cuore, quello al centro di questa fiction: il calore del sentimento; che domina anche nella fanpage, una delle più movimentate e animate di FB.

E qui è il primo obiettivo raggiunto: Leo (Carmine Buschini), per sfuggire alla monotonia e alla desolazione dell’ospedale, riesce a concretizzare lo scopo che si era prefisso di costituire un gruppo di personalità emblematiche all’interno della struttura. Lui, da veterano del nosocomio, sarà il leader e dovrà trovare gli altri. Ed ecco che Vale (Brando Pacitto) sarà il vice-leader; Cris (Aurora Ruffino), la ragazza; Davide (Mirko Trovato), il bello; Toni (Pio Piscitelli), il furbo; Rocco (Lorenzo Guidi), l’imprescindibile. Ed ora che il gruppo è costituito e più solido che mai, non resta che trovare il proprio motto di riconoscimento; non sarà “l’unione fa la forza”, ma al grido di “Watanka!”, “Così sia detto, così sia fatto e così sia scritto!”. Da quel momento non ci sarà più posto per le singole persone, poiché ogni “io” è diventato “noi”, e tutto verrà affrontato insieme: “da quella sera sapevamo che più nessuno sarebbe stato solo poiché ora eravamo un gruppo. E forse da questo giorno ognuno sarebbe stato più forte ad affrontare i problemi”.

E i ragazzi presto apprenderanno il significato del famoso detto: se ci si trova dentro il tunnel (del dolore e della sofferenza) e non se ne può uscire, occorre imparare a decorarlo ed addobbarlo. Così faranno loro. La vita non mancherà di metterli alla prova, sebbene non si giunga mai a toni patetici o melodrammatici: si ride, si piange, ci si abbraccia, si lotta, ma non ci si auto-commisera mai. Davide ha un infarto, la tac di Leo dirà che la massa tumorale ai polmoni si è ingrandita e cresciuta in maniera più veloce del previsto e dovrà sottoporsi a un nuovo ciclo di chemio. Vedremo Davide, di solito spaccone e di poco tatto, essere seriamente amareggiato e preoccupato per l’amico. E i ragazzi ne usciranno cambiati: Cris più forte; Leo, sempre sorridente e in grado di sdrammatizzare ogni circostanza, che ha saputo fare dell’ospedale, che poteva diventare una prigione, una casa in cui abitare serenamente, lo vedremo piangere ed arrabbiarsi per dover di nuovo fronteggiare con la chemio la sua malattia. E si dimostrerà, una volta in più, un ragazzo sensibile, premuroso, protettivo e anche un po’ romantico: non dirà alla sorella del reale esito della tac (anche su suggerimento di Toni) e, subito dopo aver letto il referto, si recherà alla nursery dove ci sono le culle dei nuovi arrivati tra cui Icaro. Tutto ciò dimostra la profondità sua e degli altri ragazzi. Se Leo è un po’ il protagonista della serie, gli amici non mancano di supportarlo con un sincero “W Leo” e non sono meno importanti. Infatti Leo avrebbe potuto decidere persino di non curarsi, pur di non lasciare il gruppo, se non fosse per il sostegno degli altri ragazzi. In nome di “così sia detto, così sia fatto, così sia scritto”, infatti, decidono di fare un regalo al loro leader e di accompagnarlo ogni volta che farà la chemio. Inoltre, invece che di scrivere, disegnano con lui le pareti squallide di oncologia raffigurandoci un bel leone buono in suo onore. Infine ottengono che possa tornare a reparto dopo ogni seduta di chemioterapia. E così, tutti insieme, saranno in grado di superare quel temporale (che intravedono dai vetri dell’ospedale), che imperversa dentro e fuori di loro. Non a caso una scena emblematica è vederli tutti seduti su una sedia a rotelle, poiché si sentono tutti uguali, a guardare piovere dalla finestra. E se tutto “è molto più complicato” di quanto possa apparire, insieme diventa tutto più semplice. Infatti, grazie all’aiuto di Vale e Leo anche Cris riuscirà a mangiare e a dire la ragione del suo rifiuto per il cibo: “non mangio per non sentire dolore”; ma, circondata da affetto ed amore, da gente che le tende la mano con sincerità, riesce a ritrovare la voglia di sentire il suo cuore, e di nutrire l’anima, oltre che il corpo. Si convincerà che non è vero che “si può curare solamente da sola”, che non tutti la vogliono solamente giudicare, ma che qualcuno si può preoccupare sul serio per lei. E anche Davide imparerà che non c’è nulla di male nel dire grazie e voler bene. E forse inizierà ad apprezzare il suo amico, di certo un po’ abbondante, ma anche affettuoso, che “non è che lo odio, ma è una persona troppo gne gne”; come a dire che non si può lasciar andare a smancerie, gesti dolci e delicati, lui che è un uomo, un vero macho man, adulto e forte. Tutti impareranno che non si può essere gruppo senza spazio per l’altro, anche per quelli come il suo amico. E poi c’è Toni che, invece, insegna l’allegria e la semplicità della spontaneità dei piccoli grandi gesti, fatti col cuore, con l’istinto delle pulsioni senza pensare troppo alle conseguenze, ma al bene che possono apportare; infatti è quello che meglio sa paralare con Rocco, un po’ come Whoopie Goldberg in “Ghost”, interpretando la simpatica sensitiva Oda Mae Brown.

Intanto sulla pagina FB arriva la conferma tanto attesa, da parte del produttore della fiction, Carlo Degli Esposti che “in queste settimane verrà scritta e ultimata” la sceneggiatura della seconda serie. “Poi inizieranno le riprese nello stesso agriturismo in Puglia dove sono stati girati i primi sei episodi”. Le riprese dovrebbero partire “da metà maggio e durare circa 4-5 mesi”. La messa in onda della nuova stagione in prima serata su Rai Uno avverrà “probabilmente a gennaio-febbraio 2015” per “sei nuovi (entusiasmanti! Ndr) episodi”. Molte le sorprese, “ancora top secret” riservate ai telespettatori, orami fidelizzati. Già molti personaggi erano stati introdotti nel finale di questa prima serie. La seconda prenderà molto spunto dalla serie spagnola “Polseres vermelles”; sarà ambientata a distanza di due anni in Puglia, a Fasano, all’interno della struttura del CIASU (Centro Internazionale Alti Studi Universitari), nel quale è stato ricostruito interamente l’ospedale della prima serie. Tutto il cast dei sei protagonisti è riconfermato, anche Davide (il bello), che purtroppo non è sopravvissuto ad un intervento al cuore in questa prima stagione, che rimarrà sotto forma di fantasma che solamente Vale potrà vedere. A riunire il gruppo, un po’ disgregatosi nell’ultima puntata a seguito delle dimissioni di Vale, Cris e Toni, sarà proprio quest’ultimo a riunire il gruppo in un’occasione speciale: i ragazzi si ritroveranno tutti al cimitero il girono del compleanno di Davide.

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