Taglio delle faggete del lago di Vico

02 marzo 2014

 

faggi tagliati foto 2013.11.10

 

Nonostante le opposizioni presentate dal Comitato provinciale AICS e da altre associazioni ambientaliste,  gli amministratori del Comune di Caprarola continuano a far  tagliare i faggi di Monte Fogliano e vorrebbero iniziarne a Monte Venere.

Occorre quindi continuare nel tentativo di far comprendere agli amministratori quanto sia dannoso e come dopo il taglio,  non sarà possibile riveder  nascere faggi.

Ma si sa: “ non c’è peggior sordo, di chi non vuole sentire “.
Perché non vogliono sentire?  Quale otorino potrà stappare loro gli orecchi ?

Il nostro compito è quindi continuare a richiedere ai cittadini,  più o meno organizzati in associazioni e agli amministratori,  che più hanno a cuore gli interessi veri della gente, di far  fronte comune per bloccare quelle che definiamo senza ombra di dubbio nefandezze.

Il taglio delle faggete è voluto per far cassa dal Comune di Caprarola ed è stato appoggiato da varie amministrazioni e istituzioni,  con giustificazioni sicuramente contestabili .

In particolare siamo nettamente contrari al taglio della faggeta del Monte Fogliano giustificato per evitare frane. Ci auguriamo che il taglio effettuato non le crei veramente, come invece molti esperti ritengono possa accadere. Aver tagliato circa 900 alberi con la scusa della sicurezza è un’assurdità.

Assurdità che stranamente viene coperta e garantita da istituzioni e amministrazioni pubbliche. Ci dispiace dire che, forse anche questa volta,  il comportamento delle istituzioni e degli amministratori, sia stato dettato dalla necessità di evitare contrasti al loro interno. Forse convinti che la “classe”  dirigente sia superiore a tutto e a tutti e che ai sudditi spetto solo ubbidire ai loro dictat. Questi  non debbono permettersi critiche o tanto meno contrarietà ai loro progetti. Guai ai sudditi che vorrebbero comportarsi da cittadini.

Non è questo il sistema democratico in cui crediamo. Il valore della democrazia e quindi della partecipazione alle scelte è il bene primario che va preservato e garantito.

A conferma di quanto affermiamo, è venuta la dichiarazione del presidente della Provincia Marcello Meroi,  che al termine della sua visita alla strada sanmartinese, interessata dai tagli, incurante delle proteste,  ha dichiarato che il taglio è regolare e ben fatto e che si rende necessario accelerarne il completamento, anche per riaprire al traffico la strada, chiusa da tempo, nonostante la stessa sia di raccordo tra il sud della Provincia e l’ospedale Belcolle.

Oppure il Presidente Meroi, è in buona fede, ma allora ,non ha compreso che quello effettuato è stato solo un taglio, che ha distrutto una delle strade più belle del mondo ed è stato voluto per far cassa.

In proposito non sarebbe male che il Comune di Caprarola rendesse pubblici i vantaggi economici ottenuti.

Raimondo Chiricozzi
Vice presidente Comitato Parco archeologico naturalistico della Tuscia
Presidente AICS COMITATO PROVINCIALE VITERBO
Tel 3683065221 – 3894440387 Email: viterbo@aics.it
Via Resistenza, 3 – 01037 Ronciglione VT

 

 

Questo l’ulteriore documento concordato con le altre associazioni ambientaliste

 

Caprarola (Viterbo) 28 febbraio 2014

Oggetto: Piano di Gestione e Assestamento Forestale (Area Interna alla Riserva Naturale del Lago di Vico) del Comune di Caprarola

 

Alla fine di un percorso che ci ha visto firmatari di osservazioni riguardo al PGAF in oggetto, ribadiamo  la nostra intenzione di essere parte di un percorso partecipato.

Tuttavia, in assenza di sostanziali modifiche al Piano presentato, la nostra posizione rimane fermamente contraria all’approvazione dello stesso.

Nello specifico, la condizione preliminare e indispensabile per aprire un serio confronto è lo stralcio delle faggete dal Piano di Assestamento Forestale, così come lo chiedono illustri personaggi del mondo scientifico e culturale e come la letteratura scientifica da sempre afferma, ovvero che i boschi con le caratteristiche ecologiche (habitat prioritario) e strutturali (foresta vetusta) delle faggete del lago di Vico, non devono essere toccati dall’intervento dell’uomo. Solo così, con l’esclusione delle faggete dal piano dei tagli si potrà aprire un serio confronto su una vera sperimentazione, un confronto che abbia come caposaldo e finalità la perpetuazione (come detto tra i vostri intenti) della faggeta e non lo sfruttamento a fini prettamente economici, mascherato da scopi scientifici.

Se realmente si aprisse un processo di questo tipo con  al centro la ricerca applicata, saremo pronti a lavorare di concerto alle altre parti.

 

Siamo ancora una volta a chiedere di non effettuare tagli boschivi a carico delle faggete e di prevedere una rigorosa tutela degli alberi, di ogni specie, di diametro superiore a 70 cm.

 

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