ABOLIRE I CAMPI DI CONCENTRAMENTO, FAR CESSARE LE DEPORTAZIONI

(UNA DICHIARAZIONE AL SESTO GIORNO DI DIGIUNO)

I campi di concentramento sono un crimine contro l’umanita’. Devono
essere aboliti, e tutti gli innocenti in essi reclusi devono essere
immediatamente liberati.
Le deportazioni sono un crimine contro l’umanita’. Devono
immediatamente cessare, e nessun essere umano deve essere abbandonato
o riconsegnato in catene negli artigli degli aguzzini, delle mafie,
delle dittature, delle guerre, di poteri oppressori e violenti,
violatori dei diritti umani.
La riduzione in schiavitu’ e’ un crimine contro l’umanita’. Devono
essere immediatamente abrogate le antileggi italiane che favoreggiano
gli schiavisti.
Non e’ ammissibile che barbari poteri dominanti impongano che
sull’unico pianeta casa comune dell’umanita’ sia consentita la libera
circolazione dei capitali ma non degli esseri umani; non e’
ammissibile che barbari poteri dominanti impongano che esseri umani
minacciati di morte da guerre, dittature, iniquita’ e fame non abbiano
diritto di fuggire per salvare la propria vita, e che se vi riescono
siano privati della liberta’ e riconsegnati ai loro aguzzini, ai loro
assassini. E’ abominevole che il denaro, cosa inanimata, goda di
liberta’, e gli esseri umani no.
Esprimo la mia solidarieta’ agli immigrati che digiunano nel campo di
concentramento di Ponte Galeria.
Esprimo la mia solidarieta’ a tutti coloro che lottano, con la forza
della verita’, con la scelta della nonviolenza, per difendere la vita,
la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani.
Unisco la mia voce a quella di tutti coloro che chiedono che siano
immediatamente abrogate nel nostro paese le scellerate misure razziste
che perseguitano i migranti.
Unisco la mia voce a quella di tutti coloro che chiedono che l’Italia
torni al rispetto della sua legge fondamentale, la Costituzione della
Repubblica Italiana che riconosce e garantisce i diritti di tutti gli
esseri umani.
Invito ogni persona di volonta’ buona e di retto discernimento ad
impegnarsi per i diritti dei migranti: nessuno e’ libero finche’
qualcuno e’ schiavo, nessuno e’ libero finche’ qualcuno e’
perseguitato; la loro liberta’ e’ la nostra, la loro dignita’ e’ la
nostra.
Vi e’ una sola umanita’.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i
diritti umani”, al sesto giorno di digiuno contro la persecuzione
razzista dei migranti

Viterbo, 15 febbraio 2014

Mittente: Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace
e i diritti umani”, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail:
nbawac@tin.itcentropacevt@gmail.comcentropaceviterbo@outlook.it,
web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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