“PASSO DOPO PASSO” La mia storia. Carla Franci presenta la sua biografia

Categoria: CulturalMente 08/02/2014

Copertina del libro della Fracci

Copertina del libro della Fracci

L’étoile italiana presenterà la sua biografia questo pomeriggio, ore 17, alla Feltrinelli di Pomigliano d’Arco.

Un grande evento per gli estimatori della danza: sabato 8 febbraio Carla Fracci presenta il suo libro «Passo dopo passo». L’appuntamento è alla Feltrinelli di Pomigliano d’Arco alle ore 17; durante la presentazione ci sarà anche un’esibizione degli allievi della scuola comunale «Pomigliano Danza».

La più grande étoile italiana, in questa autobiografia intima, racconta la sua vita, la sua infanzia nella campagna lombarda e la sua intensa e straordinaria carriera. Acclamata dai più autorevoli critici di balletto e applaudita con calore e ammirazione dai pubblici e dai teatri di tutto il mondo, la Fracci è stata partner artistica dei più gloriosi danzatori: Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Erik Bruhn, Paolo Bortoluzzi e tanti altri. La sua vita è sempre stata circondata da artisti e da poeti, primo fra tutti Eugenio Montale che le dedicò la lirica «La danzatrice stanca», quando era critico musicale per il «Corriere della Sera» e frequentava la Scala di Milano per recensire opere e balletti.

«La danzatrice stanca» è stata scritta nel 1969, quando la Fracci era incinta e lontana dalle scene per la maternità, e fu poi inserita nella raccolta «Diario del ‘71 e del ‘72».

La ballerina viene descritta dal poeta come una figura aulica, leggerissima, quasi eterea, che torna a ballare dopo essere diventata mamma. Proprio per aver messo al mondo un figlio, la danzatrice non è più considerata una creatura celeste ma terrestre, eppure sempre speciale perché senza di lei, i balletti sembrano sfilate di morti.

Nonostante il successo, la Fracci è rimasta una persona umile nella sua essenza e dal forte carisma, come ho avuto modo di appurare, tanti anni fa, in un incontro avvenuto di persona al Teatro dell’Opera di Roma. Mi colpì la sua figura esile, e i suoi occhi, comunicativi ed espressivi, emanavano una tale forza, la forza di chi si nutre di arte, passione, disciplina e danza.

La Fracci ha anche un animo generoso e solidale perché ha sempre voluto portare il sacro fuoco della danza fin nei centri più piccoli e periferici d’Italia.

Ho danzato nei tendoni, nelle chiese, nelle piazze. Sono stata una pioniera del decentramento. Volevo che questo mio lavoro non fosse d’élite, relegato alle scatole d’oro dei teatri d’opera. E anche quando ero impegnata sulle scene più importanti del mondo sono sempre tornata in Italia per esibirmi nei posti più dimenticati e impensabili. Nureyev mi sgridava: “Chi te lo fa fare, ti stanchi troppo, arrivi da New York e devi andare, che so, a Budrio…”. Ma a me piaceva così, e il pubblico mi ha sempre ripagato”. (Carla Fracci)

(Fonte foto: Rete Internet)

CULTURALMENTE

Autore: Maddalena Ceglia

Stampa Articolo  |  Invia |

 

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *