Equo compenso, Consumatori: ferisce sviluppo della cultura e della tecnlogia

da helpconsumatori.it
Il 
Corriere.it la chiama “nuova tassa sui telefonini” ma in realtà a essere colpiti saranno smartphone, tablet, computer fissi e mobili. Ma anche chiavette Usb, hard-disk esterni, Tv con funzione di registratore e decoder. In pratica tutti i dispositivi elettronici che funzionano da archivi digitali. Si va dai 5,20 euro per i nuovi smartphone e tablet che acquisteremo in futuro, fino a toccare 40 euro per i decoder con memoria interna da 400 GB. Il termine “burocratese” con cui si definisce è: «Rideterminazione dei compensi per copia privata». Tuttavia al ministro Massimo Bray, responsabile del ministero dei Beni, Attività culturali e Turismo, spetta l’ultima decisione e al momento ha bloccato la tassa in attesa di sentire tutte le parti in causa per poi decidere. Dai Consumatori si alzano i primi scudi: “Siamo assolutamente contrari alla tassa per equo compenso sui prodotti hi-tech con funzioni di archivio digitale” – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc, aggiungendo che si tratterebbe di una tassa che penalizza soprattutto i prodotti più a basso costo, e quindi più accessibili, a discapito dei consumatori, in particolare la fascia di popolazione under 25, milioni di persone, dato che su questi si scaricheranno i maggiori costi sostenuti da produttori e commercianti che, a loro volta, subiranno un danno notevole dal calo delle vendite.

“Non solo, con l’imposizione di questa tassa si ferisce mortalmente lo sviluppo della cultura e della tecnologia, che oggi come mai in passato si muovono in sincronia. Buona parte della diffusione dei contenuti artistici passa attraverso i supporti multimediali, se questi ultimi vengono a mancare lo sviluppo della cultura si arresta bruscamente. Crediamo che il nostro Paese debba investire sulla cultura e non abbatterla a colpi di tasse” conclude Santini.

Anche Adiconsum sostiene che si tratti di una tassa iniqua e chiede al ministro Bray di non recepirla e di convocare con urgenza un tavolo con le Associazioni Consumatori e gli operatori del settore.

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