La Madonna di Foligno è il Paradiso

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da Umbria24
L’esposizione presentata a palazzo Trinci, emozione tra autorità e cittadini. Mismetti: «Fatto irripetibile». Mons. Sigismondi: «Senza fiato». Gratis anche i musei comunali

«La Madonna di Foligno è il Paradiso», centinaia in fila a Sant’Anna: «Emozione indelebile»

di Chia.Fa.
Twitter @chilodice

«La Madonna di Foligno è il Paradiso, mentre si è di fronte a quest’opera non si può non essere grati di avere occhi per guardare e un cuore per emozionarsi». Queste le parole che il direttore dei Musei Vaticani, ed ex ministro della Cultura, Antonio Paolucci, ha pronunciato a palazzo Trinci di fronte a una sala emozionata per l’esposizione straordinaria del capolavoro di Raffaello che, da sabato e fino a domenica 26 gennaio, sarà fruibile gratuitamente nella piccola chiesa del monastero di Sant’Anna (via Niccolò Alunno).

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Lucchini (Eni):  «Emozione indelebile» Al fianco dello storico dell’arte, il sindaco Nando Mismetti e il vescovo della città, monsignor Gualtiero Sigismondi, ma soprattutto Stefano Lucchini, direttore delle Relazioni internazionali e comunicazioni Eni, gruppo senza il quale il ritorno a casadella pala d’altare del maestro rinascimentale non sarebbe mai stato centrato. «È chiaro che non siamo qui – ha spiegato Lucchini – per inseguire grandi numeri, bensì per lasciare un’emozione e un ricorso indelebile negli occhi dei visitatori, divulgare, come facciamo da anni, cultura con operazioni di qualità e rispondere alla richiesta di un territorio».

VIDEO: La preghiera del vescovo e le interviste

Cinque secoli di storia e i tentativi della città Già, perché nel corso degli anni i tentativi compiuti da Enti locali, associazioni e autorità cittadine per riconsegnare, seppur per qualche giorno, «il Paradiso» a Foligno ne sono state compiute a iosa. Ma l’opera, commissionata a Raffaello nel 1512 come ex voto da Sigismondo de’ Conti, trasferita a Sant’Anna nel 1565 e requisita dai francesi nel 1797, dal 1816, anno in cui è rientrata in Vaticano, è stata prestata soltanto tre volte, oltre a Milano e Foligno, si conta soltanto l’esposizione a Dresda.

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Mismetti: «Fatto irripetibile» Motivo per cui la «sosta in Umbria dopo la trasferta ambrosiana» è considerata un risultato storico. «Esser riusciti a far tornare la Madonna di Foligno nel luogo che l’ha ospitata per duecento anni, il monastero di Sant’Anna, – ha affermato il sindaco Mismetti – è un fatto irripetibile ed eccezionale per il rilievo culturale e il particolare significato spirituale, per questo ringrazio la disponibilità della Santa Sede ed Eni, frutto della costante azione di quanti a Foligno si sono impegnati per far sì che il miracolo avvenisse».

Mons. Sigismondi: «Senza fiato» Emozionato anche il vescovo della città, monsignor Gualtiero Sigismondi, che al pubblico di palazzo Trinci ha ammesso: «Dinanzi a questa pala d’altare si rimane senza fiato, perché mostra la Madre di Dio col volto colmo di sorpresa, specchio di un cuore carico di attese, mentre Gesù volge lo sguardo all’angelo che tiene in mano la targa senza scritta che, secondo un’abile regia, consente a ognuno di proiettare sul dipinto il proprio messaggio interiore».

Orari L’esposizione, curata da Valeria Merlini e Daniela Storti, aprirà al pubblico a partire dalle 15 di oggi per chiudere alle 19.30, ma già nella tarda mattina centinaia di persone hanno iniziato ad affollarsi all’esterno della chiesa di Sant’Anna. La Madonna di Foligno resterà visitabile tutti i giorni fino al 26 gennaio, dalle 9 alle 19.30 con orario continuato e ingresso gratuito. Alla luce degli spazi limitati, ma anche della volontà di offrire a tutti un approfondimento sul capolavoro, il format studiato da Eni prevede visite guidate di 15 minuti per gruppi composti da massimo 25 persone.

Gratis anche palazzo Trinci Il Comune di Foligno, considerata l’affluenza turistica attesa nei prossimi otto giorni, aprirà gratuitamente e con orario prolungato, dalle 10 alle 19, palazzo Trinci, quindi il piano nobile affrescato da Gentile da Fabriano, le sale della Pinoteca, il museo Archeologico e quello delle istituzioni, ma anche il museo delle Giostre e dei Tornei e la sala dedicata a Giuseppe Piermarini. Visitabili anche il museo della Stampa, dove è esposta la prima copia a stampa della Divina Commedia e l’oratorio della Nunziatella.

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Un commento

  1. Il capolavoro di Raffaello non era esposto a Palazzo Trinci.

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