La longa manus dell’industria dolciaria ieri, al Convegno di Vignanello su residui agricoli e fitofarmaci, ha fatto una filippica per mettere in croce i produttori di nocciole sulla presenza di cimiciato che renderebbe il raccolto degno di grosse penalizzazioni sul prezzo.
E la qualità?
Gli esegeti del Made in Italy si sbracciano da mattina a sera e da sera a mattina, senza neanche lasciarci dormire per ricordarci che i nostri prodotti sono belli, sani e genuini e quindi i migliori del mondo.
Però, gli agronomi organici sia all’industria chimica sia all’industria dolciaria, si adoperano su tutti i fronti e su tutti i frutti per incitare i coltivatori a produrre senza bacato, senza cimiciato, senza macchie sul guscio o sulla pelle, eccetera.
Imbevuti di cultura della Bayer e della Monsanto sollecitano a piè sospinto l’uso della chimica, fertilizzanti, diserbanti, fitofarmaci, eccetera.
Risultato: esportiamo col frutto e nel frutto e nei prodotti derivati più chimica che agricoltura.
Più veleno che cibo.
Col risultato che le norme sanitarie sono impazzite: ci vengono respinte partite di frutta e di cibo sia per la presenza di residui di sostanze chimiche sia per la presenza di vermi e simili.
Bisogna tornare alla cultura del frutto col verme se vogliamo cibo sano e genuino, se vogliamo il vero Made in Italy.
L’umanità è vissuta per milioni di anni con i frutti col verme e ora vogliamo morire mangiando il frutto senza verme ma avvelenato.
I politici e gli amministratori pubblici, se fossero persone serie, dovrebbero vietare l’uso dei fitofarmaci, dei fertilizzanti chimici e dei diserbanti e, dimenticavo, degli ormoni.
Invece sono amici e amici fedeli dell’industria chimica: non ci facciano filippiche.
Pensino a riscoprire la serietà e a riscoprire la natura e a rispettare le sue leggi.
Le partite di nocciole con una dentro una certa di cimiciato vanno pagate più di quelle senza cimice perché sono genuine.
E così le castagne bacate.
Considerato anche che se la natura non fosse disturbata dalla chimica e da un uso smodato dei mezzi meccanici produrrebbe spontaneamente, con poche operazioni di coltivazione, nocciole con poco cimiciato e castagne con poco bacato.
Allora, quando io ero ragazzino e la chimica in agricoltura non c’era, era così, la natura era giusta e generosa con l’uomo.
Io conosco noccioleti che con poche operazioni colturali producono nocciole stabilmente all’80% dei noccioleti stressati dalla chimica e danno anche, naturalmente, un prodotto quasi totalmente sano.
E così avveniva per i castagneti prima dell’uso smodato e improprio dei mezzi meccanici.
Angelo Bini