Proposte per il Salario Unico Nazionale, Banca dei Lavoratori, Mutua Assicuratrice

In assenza di Welfare, ma anche come scelta strategica di civiltà e solidarietà, salariati e stipendiati dovrebbero recuperare lo spirito delle prime società operaie e delle società di muto soccorso.

Il salario e lo stipendio personale dovrebbe confluire in un conto unico presso la Banca dei Lavoratori, funzionante anche da istituto di credito ordinario per le esigenze bancarie dei medesimi.

L’istituto ricalcolerebbe il netto dopo aver dedotto le quote per la previdenza e le assicurazioni sociali e la Mutua Assicuratrice, sostituendosi all’INPS e ad altri enti previdenziali ed assicurativi.

Il netto erogato non andrebbe solo agli occupati ma anche ai disoccupati, ai disabili e agli indigenti.

Agli stessi soggetti la stessa banca erogherebbe sovvenzioni, anticipazioni e mutui ad un tasso minimo statutariamente determinato facendo salve le esigenze aziendali, di capitalizzazione, di riserva di liquidità e solvenza secondo i principi classici dell’economia degli istituti di credito, salvaguardando soprattutto i margini per investimenti sia indotti che autonomi, eliminando al massimo il margine di profitto, soprattutto speculativo, tipico delle banche private.

La Banca dei lavoratori potrebbe esercitare la funzione di banca d’affari solo limitatamente alla promozione di imprese strategiche per il mantenimento o l’incremento dell’economia nazionale e dei livelli occupazionali con divieto assoluto di operazioni speculative in generale e di Borsa Valori in particolare.

Potrebbe anche intervenire con idonei strumenti nel settore delle comunicazioni di massa.

In essa dovrebbero essere attivate, con lo stesso spirito, soluzioni per i ceti medi produttivi con gestioni separate in modo da creare un sistema economico solidaristico interno al sistema generale ma capace di autogoverno e di politica economica e scoiale indipendente dalle vicende politiche e governative nazionali.

L’istituto, pur non intervenendo direttamente nella politica attiva, sarebbe in grado di influenzare le scelte ad ogni livello evitando anche, in virtù della sua potenza economica, che si ripetano forme deleterie, antiche e nuove, di ingerenza degli agglomerati economici e finanziari privati.

Potrebbe intervenire con programmi di sviluppo endogeno nel terzo e quarto mondo.

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