Arsenico, è corsa contro il tempo Mancano ancora 12 potabilizzatori

per l’articolo originale Il Messaggero › Viterbo 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
di Massimo Chiaravalli
 
   

VITERBO – Arsenico, ci risiamo? A meno di 20 giorni dalla scadenza dell’ennesima proroga per terminare gli impianti (nella foto quello di Tarquinia) e scongiurare la chiusura dei rubinetti, all’appello mancano ancora dodici potabilizzatori in otto Comuni.

Sono tutti in dirittura d’arrivo, per molti manca solo l’allaccio dell’energia elettrica, pratica che però in certi casi (si veda Capranica) è aperta da mesi.

Riassunto delle puntate precedenti. Lo scorso 31 dicembre è scaduta la proroga Ue: da quella data l’arsenico doveva essere acqua passata, con limiti riportati sotto i 10 microgrammi per litro. Ma visto che l’emergenza non è stata risolta, il ministero ha concesso una «estensione temporale» per la costruzione degli impianti: il 30 giugno dove il metallo supera 20, addirittura il 31 dicembre 2014 dove è tra 10 e 20.

Questo per evitare di interrompere la fornitura idrica, introducendo però pesanti limiti sull’utilizzo. Al 30 giugno la Regione è costretta a chiedere ancora tre mesi, fino al 30 settembre: l’Istituto superiore di sanità scrive infatti che «alla suddetta scadenza non saranno a regime gli interventi per nove captazioni idropotabili in otto Comuni (Capranica, Carbognano, Fabrica di Roma, Farnese, Nepi, Vetralla, Viterbo, Villa San Giovanni in Tuscia) interessando 12.700 abitanti».

Bene: e adesso? Bisogna distinguere tra le amministrazioni che hanno ceduto il servizio a Talete e quelle che non lo hanno fatto. Nel primo caso, dalla spa fanno sapere che «finora mancano la metà degli impianti previsti». Nello specifico, «ne sono stati consegnati nove: due a Civita Castellana, uno a Castel Sant’Elia, uno a Nepi, uno a Capranica, due a Vetralla, due a Viterbo e uno a Canino». Come si vede, tre casi (Civita Castellana, Canino e Castel Sant’Elia) non erano neanche menzionati nella nota dell’Iss. Comunque, ad oggi «mancano due impianti a Viterbo, uno a Nepi, tre a Vetralla, uno a Carbognano e due a Capranica. Sono tutti in dirittura d’arrivo – concludono da Talete – confidiamo ce la possano fare entro il 30 settembre».

Fuori dalla spa, altre tre amministrazioni sono in stand-by: Farnese, Villa San Giovanni in Tuscia e Fabrica di Roma. Un impianto a testa che, sperano i sindaci, entrerà in funzione entro una ventina di giorni.

Giovedì 12 Settembre 2013 – 11:29
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