Polizze vita pagano il conto: dimezzati tetti detraibilità. Ma la norma è retroattiva

da helpconsumatori

Chi credeva che la cancellazione dell’Imu sulla prima casa fosse un “regalo” agli italiani deve ricredersi subito: nel testo definitivo del decreto, pubblicato sabato in Gazzetta Ufficiale, si specifica dove si prenderanno le coperture. A pagare parte del conto sono le assicurazioni, in particolare le polizze vita e infortuni stipulate o rinnovate dopo il 2000. I tetto di detraibilità viene dimezzato dagli attuali 1.291,14 euro a 630 euro per il periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre 2013. Poi si scende a 230 euro (circa un quinto del valore attuale) a decorrere dal periodo d’imposta 2014.

Si tratta di un intervento fiscale alquanto corposo, che dovrebbe portare nelle casse del Fisco 458 milioni nel 2014, 661 nel 2015 e 490 a decorrere dal 2016. Già perché le polizze sono un pilastro del risparmio italiano, con circa 6 milioni di sottoscrittori. Nel 2012 i premi vita versati alle compagnie sono stati 69,7 miliardi di euro, di cui 4 miliardi detratti fiscalmente dai contribuenti; mentre per i contratti contro gli infortuni sono stati versati quasi 3 miliardi.

Sulla questione intervengono Federconsumatori e Adusbef, secondo cui la retroattività della norma che dimezza le detrazioni dei premi sulle polizze vita, rappresenta un fatto gravissimo ed intollerabile, in piena violazione del Codice del Contribuente secondo il quale le norme fiscali hanno valenza solo per il futuro. “Per principio siamo sempre stati e sempre saremo contrari a qualsiasi valenza retroattiva di norme riguardanti la materia fiscale o la determinazione di tariffe – dichiarano i Presidenti di Federconsumatori e Adusbef Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti – Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di studiare attentamente la vicenda, disponendo, se necessario, azioni di contrasto alla retroattività di tale norma”. 

Secondo Confedercontribuenti si tratta di un vero e proprio “furto fiscale” che il Governo ha messo in atto sui risparmiatori, in barba al divieto dell’applicazione di norme fiscali retroattive previste dallo statuto del contribuente. Il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, commenta: “E chiaro che ad essere colpito è il piccolo risparmiatore e questo la dice lunga su quanto questo Governo non tuteli quelle famiglie che con la sottoscrizione delle polizze hanno tentato negli anni di costruirsi una pensione alternativa a quella dell’INPS. Il Governo Letta continua a dare segni di inequità malgrado gli annunci del tutto falsi che con l’abolizione dell’Imu si sarebbe ottenuto un risparmio fiscale. E ancora resta aperto il rebus della service tax”.

 
 
 

 

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