De Gregorio: “Berlusconi? Lo compatisco. E so la verità sui fondi neri”

da tzetze




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Parla al Fatto quotidiano (in un’intervista a firma di Fabrizio d’Esposito) Sergio De Gregorio, già senatore dipietrista poi berlusconiano, che l’estate scorsa ha iniziato a collaborare con i pm di Napoli nell’inchiesta su una compravendita di parlamentari. Quella del biennio 2007-8, per far cadere Prodi, in cui il Cavaliere potrebbe essere rinviato a giudizio per corruzione. De Gregorio disse: “Abbiamo esagerato, Berlusconi farebbe bene a ritirarsi come ho fatto io”. 

“Provo commiserazione per lui, come per me stesso. Sta uscendo di scena nel modo peggiore. La sua è una battaglia impossibile.

Il monaco De Gregorio ha parlato ai pm di Napoli anche di un episodio che riguarda i diritti tv Mediaset.
La mancata rogatoria a Hong Kong dei magistrati di Milano, nel 2007.

Fondi neri per milioni di euro riconducibili a Frank Agrama, condannato con B. per i diritti tv Mediaset. 
Centinaia di milioni di euro. Una montagna enorme di soldi con una triangolazione tra Stati Uniti, Hong Kong e Italia. Il processo ha cristallizzato solo una parte minima dei fondi neri di Mediaset.

Lei aiutò B. a fermare i pm, così ha raccontato. 
Sì. E credo che ci sia un’indagine in corso. Non so se a Milano o Napoli.

Lei fu avvisato dal console italiano a Hong Kong. 
Mi mandò un fax con le intestazioni cancellate.

Cosa scriveva il console? 
Mi informava che i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro erano stati a Hong Kong e avevano sequestrato una mole di documenti a due società di Agrama, socio di Berlusconi. Avevano interrogato anche delle persone.
Io mi attivai subito. Misi a disposizione l’uomo De Gregorio e le sue relazioni. E sbagliai ancora una volta. Berlusconi e Ghedini non sapevano nulla, appresero tutto da me. Fui stimolato a partire per Hong Kong.
Partimmo in quattro. Io e altri tre senatori del Pdl: Ferruccio Saro, Valerio Carrara e Giulio Marini. Erano al corrente della mia missione. Fondai anche l’associazione Italia-Hong Kong. La mia presenza lì non fu sporadica.

Il più era fatto. 
Non so se furono le mie pressioni, ma quegli atti acquisiti dai pm senza autorizzazione non finirono mai nel processo. Ci fu pure un carteggio con il ministro della Giustizia.

Era Mastella, allora. 
Esatto.

 

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