Bruno Molea, “la scomparsa di Antonelli, evidenzia il problema della sicurezza nello sport”

Andrea era tesserato AICS del Circolo Motor’s Team Trasimeno

La tragedia di Mosca porta ancora in primo piano il problema della sicurezza nelle competizioni sportive

23 Luglio 2013 


ROMA – L’Onorevole forlivese, Bruno Molea, che riveste anche il ruolo di Presidente Nazionale AICS, esprime alla famiglia Antonelli il profondo cordoglio dell’Associazione per la scomparsa del giovane centauro Andrea nel GP Superbike di Mosca.

 

Una tragedia che porta in primo piano, ancora una volta, il problema della sicurezza nelle competizioni sportive. Le esigenze degli organizzatori, gli interessi degli sponsor, le pressioni dei media non giustificano il sacrificio di una giovane vita. La gara doveva essere procrastinata per consentire un esame tecnico sulla permeabilità della pista.

 

Purtroppo la decisione irresponsabile degli organizzatori ha dato lo start ai centauri mentre il nubifragio riduceva la visibilità rendendo il manto del circuito estremamente insidioso per le sue inadeguate capacità drenanti.

Per Molea, un pressapochismo che getta ombre inquietanti sul mondo delle due ruote. “Si allunga drammaticamente la lista dei piloti scomparsi – dichiara Molea – da Saarinen a Wakai, da Kato al compianto Simoncelli. Ed ora siamo colpiti duramente dalla tragedia di Mosca che ha strappato Andrea Antonelli agli affetti familiari ed al consolidato sodalizio con l’AICS: Andrea infatti aveva la ‘nostra’ tessera associativa n. 867363 presso il Circolo Motor’s Team Trasimeno (di cui è Presidente sua madre, Rossella Burini) affiliato al Comitato Provinciale AICS di Perugia”.

 

“Rivolgiamo i sensi più sinceri della nostra solidarietà alla famiglia di Andrea. Sul magazine ‘AICS On Line’ pubblicheremo le tappe più salienti della sua escalation sportiva con le foto di un giovane che sorrideva al futuro. Quelle immagini – conclude Molea – saranno per l’AICS e per tutto il movimento sportivo una pressante esortazione a garantire la sicurezza degli impianti sportivi ed a tutelare l’incolumità degli atleti”.

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