La partecipazione è un diritto dovere che nessun metodo antidemocratico può ostacolare o impedire

Prima raccolgono voti, parlando di democrazia e di partecipazione; poi guarda caso si comportano in maniera completamente opposta ed esce allo scoperto la verità: ritengono di essere persone superiori rispetto agli altri e quindi di essere i depositari della verità.
E’ forse la loro formazione culturale?
Chi chiede di partecipare alla vita politica viene da questi isolato, censurato e indicato come disfattista. Sono sempre gli stessi: i lacchè, gli arrampicatori sociali. E vogliono farci credere di essere bravi, intelligenti e soprattutto democratici.

Niente di più falso.

Il loro comportamento non è una novità in politica. E’ una cosa rivista. Se ne sono visti tanti che sembravano attenti ai problemi. Si dicevano amanti del paese e dei cittadini. Guai, però, a contraddirli o a voler discutere i loro assunti. Subito usciva allo scoperto la loro vera anima.

La realtà infatti è stata profondamente diversa: hanno amato solo se stessi, la loro avidità di potere, la loro superbia. Alcuni si sono anche arricchiti, attraverso la politica; altri strisciando viscidamente, come serpi, hanno occupato o occupano posti di potere.
Anche se per gli “occhi sudditi” sono stati e sono persone rispettabili, hanno suscitato e suscitano sdegno negli “occhi cittadini”.

Gli uomini non veri, nei comportamenti, non in buona fede, a ben guardare sono visibili.
Sono falsi anche con loro stessi. Non hanno la capacità di guardare al proprio interno, non sono capaci di guardare la loro vuota interiorità, perché insinceri, incoerenti, senza cuore e soprattutto non democratici.

Gli uomini non veri, fanno pena e il loro comportamento non può che addolorarci.

Non dobbiamo, però, avere timore di questi generoni, saranno smascherati da “occhi cittadini” che, come è noto, hanno la capacità di diradare la nebbia delle apparenze, mettendo in chiaro la loro vera personalità.
Solo allora, come tronchi vuoti, scivoleranno via lungo il fiume.

Anche se, prima o poi, ciò sarà inevitabile, i cittadini non possono rimanere in attesa del loro passaggio. La democrazia non è mai stata un’elargizione, ma una conquista frutto di lotte e va continuamente tenuta ben stretta, perché sono molti coloro che cercano di strapparla evitando il confronto o agendo in maniera autoritaria.

La partecipazione è, quindi, un diritto dovere che va preteso con forza, evitando con cura di scendere sul loro stesso piano antidemocratico, ma non abbandonando le giuste rivendicazioni, perché solo così possiamo aspirare a divenire cittadini.

 

 

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