arsenico e salute

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arsenico e salute

Tanti parlano dell’acqua e degli studi su di essa, pochi ne sanno parlare, ancora meno si informano. Nel Lazio, l’acqua è un problema conosciuto dagli specialisti e dagli amministratori da almeno un decennio. Da quando cioè l’Organizzazione mondiale della sanità prima, la Commissione dell’Unione Europea e il Ministero della sanità italiano poi, hanno richiamato l’attenzione sulla questione e sono state emesse precise direttive al riguardo. In che cosa consiste il problema dell’arsenico? E’ presto detto. E’ stato scoperto che l’arsenico fa male alla salute. A dire il vero questo si sapeva dall’antichità: per togliere di mezzo una persona, nulla di meglio che una pozione di arsenico! Il fatto nuovo è che oggi una buona parte della popolazione mondiale continua ad assorbire arsenico quotidianamente ed in dosi piuttosto rilevanti. Ma come si assume l’arsenico? In primo luogo attraverso l’acqua assunta e poi attraverso i cibi che vengono consumati con possibile insorgenza di tumori. L’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (I.A.R.C.) classifica l’arsenico come elemento cancerogeno certo di classe I e lo pone in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. L’esposizione ad arsenico attraverso l’acqua destinata a consumo umano è stata associata anche a cancro del fegato e del colon. Ma cosa è l’arsenico? L’arsenico (il cui simbolo chimico è As) è un semimetallo che risulta molto più tossico in ogni suo stato combinato rispetto allo stato elementare (per ulteriori informazioni rimandiamo a wikipedia). Ed ancora, cosa è o come si presenta l’avvelenamento da arsenico? Anzichè spiegarlo preferisco farvi vedere con documenti ufficiali trovati nel web. C’è da dire comunque che non è solo l’arsenico ad essere responsabile dei tumori, certamente però l’arsenico assunto in quantità rilevanti (oltre 20 microgrammi per litro dice l’OMS) agisce nel senso di facilitare l’insorgenza di tumori, io credo che ci sia anche un discorso di accumulo, se in un acqua è presente arsenico nella misura di 9 microgrammi per litro (entro i valori di legge), se in un giorno bevo 4 litri di acqua e cucino, ho assunto oltre 40/50 microgrammi in un solo giorno, se per un adulto è una dose elevatissima immaginiamo per un bambino. Fra i vari problemi l’arsenico provoca: effetti genotossici – effetti endocrini – problemi riproduttivi – alterazioni cutanee – tumori – malattie cardiovascolari – malattie respiratorio – diabete e sopratutto porta problemi sullo sviluppo neurocognitivo dei bambini. Ma come mai l’arsenico si trova nell’acqua che beviamo? La causa principale della presenza dell’arsenico nell’acqua è la presenza di rocce ricche di minerali che l’acqua attraversa, ma anche la presenza di miniere dalle quali si estrae l’arsenico, di attività industriali come Centrali elettriche alimentate a carbone, a gas, ad olio combustibile e a biomasse, fonderie, cementifici, traffico veicolare ed aereo, incenerimento dei rifiuti e l’uso di pesticidi e fitofarmaci in agricoltura che hanno contribuito e contribuiscono alla diffusione di questo elemento nell’aria, nei terreni e nelle acque. L’arsenico è per l’uomo un cancerogeno accertato con evidenza sufficiente, dice l’Istituto Superiore di Sanità, riprendendo una affermazione dello I.A.R.C. . E’ inutile continuare a parlarne, riunirsi, ipotizzare basta una ricerca web per avere tutte le informazioni possibili, ora bisogna AGIRE – il come decidiamolo insieme. (da fonte Ce Di Do) Se l’arsenico si trova nell’acqua la colpa non è degli amministratori locali. Ma se dopo dieci anni l’arsenico si trova ancora nell’acqua che beviamo e, di conseguenza, anche nei bibi, la responsabilità è anche degli amministratori locali che tutti noi abbiamo votato. Personalmente mi unisco alle contestazioni che già, in più occasioni, sono state mosse ad altri amministratori e la riporto con forza anche alle nostre: 1. In primo luogo hanno lasciato passare 10 anni senza provvedere in tempo a installare i de-arsenificatori come hanno fatto le amministrazioni locali di tanti altri comuni in Italia. 2. Poi si sono appoggiati sulle deroghe che l’Unione Europea aveva previsto per dar modo di fare i lavori mentre loro hanno pensato alla deroga come un sistema per non dover affrontare il problema. 3. Quando e se sono intervenuti, lo hanno fatto per dire che l’arsenico non fa male o che non è sicuro che faccia male dopo che per anni avevamo bevuto acqua con quantità di arsenico che gli esperti ritengono che siano dannose per la salute. 4. Non hanno informato la popolazione come la Direttiva e la Legge italiana imponevano e quando lo hanno fatto, si sono limitati ad emettere pochi comunicati. 5. Non hanno ancora oggi un progetto di intervento credibile perché non sanno dove andare a trovare i soldi (aspettano dalla Regione soldi e progetti). 6. Agiscono in ordine sparso senza un esame approfondito di quali siano i rimedi migliori per le diverse situazioni, come se l’importante ora sia solo quello di abbassare la soglia di arsenico a prescindere da quanto costa e da quanto costerà, a prescindere dagli effetti secondari che possono derivare da filtraggi sbagliati dell’acqua. Quello dell’arsenico è un problema che ci sta davanti ormai da troppo tempo. Il rischio che stiamo correndo, a detta degli esperti, è troppo alto per non chiedere con urgenza un intervento deciso da parte dei nostri amministratori. La salute è il primo dei pensieri del vivere quotidiano. Per questo si richiede agli amministratori di pensare alla salute dei cittadini non solo quando le deroghe sono scadute e non vengono rinnovate, ma dalla mattina alla sera di ogni giorno dell’anno, e si richiede che abbiano il coraggio di informarci di quelli che sono i rischi che corriamo bevendo quello che gli acquedotti comunali ci distribuiscono quotidianamente, e non solo a proposito dell’arsenico, ma con tutte le sostanze pericolose e con approfondite analisi. COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Art. 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Art. 50 Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità. ecco la mia proposta: l’ARSENICO DEVE ESSERE ZERO by: Gerardo Sorrenti – Perito Chimico – spec. chimico clinico sanitaria

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