Mobilitazione dei movimenti ambientalisti contro la distruzione dell’ultima faggeta depressa del Lazio

da ontuscia.it

In: AmbienteCaprarolaPrimopiano 2

4 aprile 2013 – 10:53

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CAPRAROLA – In questi giorni su alcuni blog e newsletter online è apparsa la notizia che il comune di Caprarola ha deciso di effettuare un disboscamento all’interno della conca del lago di Vico che, paradossalmente, è anche una riserva naturale regionale.
Telefonate di rimprovero da molti ambientalisti italiani sono giunte ad Accademia Kronos perché non si è attivata abbastanza per bloccare questa minaccia. I dirigenti di Accademia Kronos hanno risposto che insieme a Lega Ambiente di Caprarola e all’AICS di Viterbo hanno già effettuato una regolare opposizione sia al comune che alla regione Lazio, adducendo motivazioni tecniche e scientifiche. Se poi alla Regione non l’hanno volute recepire è un’altra cosa.

 

Tuttavia Accademia Kronos si è subito mossa incontrandosi con il neo eletto consigliere regionale Riccardo Valentini il quale ha risposto che conosceva il problema, ma che pensava fosse stato superato. Il prof. Valentini comunque si è dichiarato disponibile ad un confronto con il comune al fine di trovare forme alternative al taglio, come contributi europei per la compensazione dell’assorbimento del CO2 come previsto da norme internazionali.

 

I dirigenti di Accademia Kronos si sono sentiti anche con il sindaco di Caprarola, Eugenio Stelliferi, il quale ha presentato il problema sotto una luce diversa. Infatti, secondo il primo cittadino, non si tratta di un disboscamento irresponsabile, ma di un’operazione di salvaguardia della stessa faggeta, concordata e affidata all’Università della Tuscia il cui capofila è il prof. Portoghesi. In parole povere si tratta di individuare una particella di pochi ettari dove sfoltire il sottobosco, tagliando anche qualche cerro di piccole dimensioni al fine di consentire alla stessa faggeta di ritrovare spazi idonei per il proprio sviluppo.

 

Il sindaco di Caprarola ha negato in maniera decisa che tale operazione è per far cassa, infatti la stessa amministrazione ha stanziato 25 mila euro per sostenere il progetto. Tutto nasce, secondo il sindaco, da alcune osservazioni effettuate anni fa da botanici e forestali cha avevano notato una certa sofferenze dei faggi perché soffocati da diversa vegetazione. Quindi per l’amministrazione comunale di Caprarola, non si tratta di tagli e disboscamenti solo per far cassa, ma di un tentativo per meglio preservare alle generazioni future la faggeta che altrimenti, secondo gli esperti, potrebbe morire.

 

Stelliferi ha ammesso di aver letto la nota di opposizione al progetto del taglio dei faggi fatta dalle organizzazioni ambientaliste territoriali, studio che aveva dimostrato scientificamente il danno che si sarebbe avuto a tutto l’ecosistema forestale del lago di Vico con il taglio dei faggi, quest’ultimi residui dell’ultima glaciazione, che vivono già in uno stato di stress a causa del trend estivo di riscaldamento globale di cui non sono abituati. Sulla base di ciò ha garantito che i grandi faggi non saranno toccati, ma anzi liberati da erbe ed arbusti infestanti allo scopo di migliorare le loro condizioni ambientali.

 

Questa risposta è stata inviata alle varie “truppe d’assalto ambientali” con la speranza di placarle, nel contempo Accademia Kronos, l’AICS e Lega Ambiente controlleranno che il tutto avvenga come esposto dal sindaco di Caprarola.

 

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