Premio ‘Donne Pace Ambiente’: premiate sei attiviste italiane

da ilcambiamento.it

È stato consegnato il 6 marzo scorso, nei locali della Casa Internazionale delle Donne, a Roma, ‘Premio Donne Pace e Ambiente Wangari Maathai’. Sei attiviste italiane hanno ricevuto il premio, diviso in 5 sezioni: Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Animali, a riconoscimento del loro impegno civile e politico in difesa dei diritti dei cittadini, dei territori, dell’ambiente, degli animali.

di Redazione – 8 Marzo 2013

wangari maathai
Il premio ‘Donne Pace Ambiente’ è titolato a Wangari Maathai, considerata una delle figure cardine dell’ecofemminismo

È stato consegnato il 6 marzo scorso, nei locali della Casa Internazionale delle Donne, a Roma, in Via della Lungara, il ‘Premio Donne Pace e Ambiente Wangari Maathai , istituito dall’Associazione A Sud, in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne e con il sostegno della Commissione delle Elette del Comune di Roma, giunto quest’anno alla 2°edizione.

 

In una sala gremita, seiattiviste italiane hanno ricevuto il premio, diviso in 5 sezioni: Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Animali, a riconoscimento del loro impegno civile e politico in difesa dei diritti dei cittadini, dei territori, dell’ambiente, degli animali. In questa seconda edizione è stato istituito e consegnato, inoltre, il Premio Speciale “Contro ogni violenza sulle donne”.

 

A consegnare i premi, Monica Cirinnà, Presidente della Commissione delle Elette del Comune di Roma, recentemente eletta al Senato della Repubblica, che ha sottolineato l’importanza di iniziative che diano visibilità all’impegno delle donne in difesa del territorio e dei diritti e la funzione che in tal senso può e deve continuare a svolgere il riconoscimento istituzionale di tale impegno.

 

Le premiate sono state scelte da una Commissione allargata formata dalle attiviste premiate durante la prima edizione, la Commissione delle Elette e da rappresentanti di diverse organizzazioni sociali ed associazioni che lavorano sul territorio con un’ottica di genere. Tra esse: A Sud che organizza annualmente il premio, Casa Internazionale delle Donne, CDCA – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, Libera, daSud, Action A, Zero Violenza Donne, Befree, Un Ponte Per. 

 

Il ‘Premio Fuoco’ per l’impegno in difesa del territorio e dei diritti contro la criminalità organizzata è stato assegnato a Francesca Massimino, della Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra. Francesca Massimino, vice-presidente della cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra di San Giuseppe Jato, vive in un paese di circa 9 mila abitanti a 30 km da Palermo ed è in carrozzina a causa di un’atrofia muscolare spinale. In 11 anni di lavoro per la Cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra, Francesca si è impegnata strenuamente nella lotta contro la mafia e nell’impegno per il riconoscimento dei diritti dei soggetti svantaggiati, per una società più giusta basata sui principi della legalità e della solidarietà, contribuendo a diffondere il concetto per cui la legalità non solo dà lavoro, ma paga anche i contributi.

 

Il ‘Premio Acqua’ per l’impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrità del territorio è stato assegnato ad Antonella Litta (Medici per l’Ambiente). Antonella Litta, medico di medicina generale a Nepi e specialista in Reumatologia, ha contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e più importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi. È referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (ISDE – Italia) e per questa associazione è responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, Antonella è impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalità, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente. È portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e che si impegna per la riduzione del trasporto aereo. Come rappresentante dell’ISDE ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico ed è oggi figura di riferimento nella denuncia della presenza dell’arsenico nelle acque destinate a consumo umano.

 


Sei attiviste italiane hanno ricevuto il premio, diviso in 5 sezioni: Acqua, Terra, Fuoco, Aria, Animali

Il ‘Premio Aria’ per l’impegno in difesa del diritto alla salute e per la pace è stato assegnato a Maria Concetta Gualato, portavoce del Comitato Mamme no Muos di Niscemi (CL). Le mamme del Comitato Mamme No M.U.O.S. sono impegnate in prima linea sul loro territorio, per il rispetto della cultura ambientale e in difesa della salute dei cittadini, con particolare riguardo alla salute delle giovanissime generazioni, rappresentate dai loro figli. Da novembre, le Mamme No Muos, insieme agli altri comitati, stanno presidiando la base Ulmo di Niscemi, per bloccare il passaggio dei mezzi che trasportano strumenti per la costruzione del Muos – Mobile User Objective System – sistema di telecomunicazioni satellitare della marina militare statunitense composto da cinque satelliti geostazionari e quattro stazioni di terra, di cui una a Niscemi, da utilizzarsi per il coordinamento di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo. L’appuntamento con il Comitato Mamme No Muos è per il prossimo 30 marzo a Niscemi, per la Manifestazione Nazionale contro il progetto militare statunitense.

 

Il ‘Premio Terra’ per l’impegno contro la speculazione edilizia e il consumo di suolo è stato assegnato ad Anna Maria Bianchi, animatrice del neonato laboratorio CarteinRegola, un luogo di incontro di cittadini, associazioni e comitati al lavoro da anni contro speculazione edilizia, consumo di suolo, cementificazione. Il laboratorio vuole lavorare sulle Regole, da inventare, da cambiare, da difendere. Regole che riguardano l’urbanistica, la mobilità, l’ambiente. La storia di Carteinregola è recente ma intensa: partiti il 1 dicembre 2012 con l’iniziativa “Piediperterra”, per raccontare luoghi emblematici delle criticità urbane, CarteinRegola ha proseguito con l’organizzazione di presidi in Campidoglio, per testimoniare la contrarietà alla colata di cemento sulla città e sull’Agro romano, in via di approvazione attraverso 64 delibere. La convinzione che guida il lavoro di CarteinRegola è che le Regole non siano un punto di arrivo, ma un punto di partenza, per costruire un mondo solidale e condiviso, per restituire dignità e significato all’esistenza di ciascuno.

 

Il ‘Premio Animali’ per l’impegno in difesa dei diritti degli animali è stato assegnato a Laura Gulotta (Eolo a 4 zampe). Dal 2001 Laura Gulotta vive e lavora alle isole Eolie dove svolge l’attività di medicoveterinario. Sin dall’inizio consapevole delle avversità nelle quali gli animali vivono spesso per l’indifferenza umana e allo scopo di dar loro voce, Laura contribuisce nel 2002 a fondare l’associazione Eolo a 4 zampe. Da quell’anno l’associazione ha condotto tante battaglie salvando centinaia di animali. Nel 2012 l’Associazione Eolo a 4 Zampe, in collaborazione con l’ENPA e con le autorità comunali, ha portato avanti, sul territorio di Lipari, un’operazione antirandagismo. Gli interventi chirurgici sono stati effettuati presso l’ambulatorio chirurgico dell’Associazione, realizzato grazie all’impegno di Laura, che da anni si batte per risolvere il problema randagismo nell’arcipelago delle Eolie.

 

A consegnare il Premio animali è stato l’Avv. Antonio Cucino, marito del Vice Questore Aggiunto del Corpo Forestale dello Stato Dott.ssa Maria Rosaria Esposito, scomparsa prematuramente lo scorso anno e alla memoria della quale il Premio Animali è dedicato.

 

Infine, il Premio speciale “Contro ogni violenza sulle donne”per l’impegno sul territorio contro le discriminazioni e la violenza di genere è stato assegnato a Daniella Ceci, insegnante di storia e filosofia, è socia fondatrice del Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, dal 1989. Fin dalla nascita del Centro s’impegna, in forma di volontariato, come operatrice di accoglienza nell’ascolto e nell’accompagnamento alle donne vittime di violenza. Il Centro “Roberta Lanzino” opera da più di 20 anni a Cosenza, ma la sua attività è rivolta all’intera regione Calabria. Al centro della pratica di accoglienza delle operatrici è la donna ed il suo bisogno di un progetto per uscire dalla violenza, nella convinzione che ogni donna abbia una storia e che questa vada ascoltata senza giudizio né pregiudizio, ma dandole valore, rafforzandola. Complessivamente negli ultimi 10 anni sono state accolte dal Centro Antiviolenza “Roberta Lanzino” circa 2000 donne.

 

All’iniziativa sono intervenute diverse rappresentanti istituzionali nell’ottica di intraprendere assieme alle realtà sociali impegnate a vario titolo sulle questioni di genere, iniziative e percorsi concreti.

 

Celeste Costantino, attivista femminista e antimafia eletta alla Camera dei deputati con Sel, ha parlato di violenza sulle donne, dell’arretratezza della politica sul tema e della necessità di ripartire da un fondo nazionale di sostegno ai centri antiviolenza, dall’introduzione di una “educazione sentimentale” nelle scuole, dal superamento della cultura di mercificazione del corpo delle donne nella quale siamo immersi.

 

Marta Bonafoni, consigliera regionale della giunta Zingaretti e Gemma Azuni, consigliera comunale di Roma hanno raccolto le proposte lanciate durante l’iniziativa, circa la creazione di un osservatorio su conflitti ambientali e loro impatti sulla salute, in particolare di donne, neonati e bambini, a livello regionale, nell’ottica di avviare in tal senso una esperienza replicabile su tutto il territorio nazionale.

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