Ferrovia Civitavecchia – Capranica – Orte: il comitato per la riapertura scrive al Sottosegretario Catricalà

da terzobinario 

 
Civitavecchia Capranica Orte - Il ponte a Luni sul Mignone

Civitavecchia Capranica Orte – Il ponte a Luni sul Mignone

Il comitato per la riapertura della FerroviaCivitavecchia Capranica Orte non ci sta e scrive al Sottosegretario Catricalà per sollecitare la realizzazione dell’opera e per puntualizzare alcune notizie apparse su alcuni mezzi stampa.

“Nella riunione da lei indetta per la definizione delle infrastrutture a servizio del porto di Civitavecchia, alla richiesta da parte della Regione Lazio di riaprire la ferrovia Civitavecchia Capranica Orte, RFI società del gruppo FS ha sollevato l’obiezione che tale linea ” nata ” per il trasporto merci, richiederebbe elevati costi per trasformarla in linea passeggeri.

Se la notizia,riportata ampiamente dai media, fosse vera, si tratterebbe di una sciocchezza enorme, in quanto una linea ferroviaria progettata e ricostruita per farci passare treni merci, che possono, secondo i regolamenti FS arrivare ad una massa di 1600 t , con un carico assiale di 22,5 t/ asse, può a maggior ragione farci passare treni passeggeri con una massa e un carico assiale sensibilmente minore.

RFI , stranamente, nella riunione, non ha fatto presente gli ingenti lavori realizzati negli anni ‘ 80/ ‘ 90 sulla Civitavecchia Orte per un importo di 200 miliardi di lire che hanno comportato l’adeguamente del carico assiale alla categoria D4 ( 22,5 t / asse) tra la stazione di Mole del Mignone e la stazione di Capranica, con la risagomatura delle gallerie e la ricostruzione completa del ponte sul fiume Mignone.

Per di più nel 1998 la legge finanziaria destinò 123 miliardi di lire al completamento dei lavori su tale ferrovia, finanziamenti finalizzati che FS non ha usato. Ultimamente Italferr, società del gruppo FS, lo stesso di RFI, ha redatto il progetto per il completamento dei lavori di ricostruzione della Civitavecchia Orte per un importo di 423 milioni.

Si tratta di un progetto, che secondo il nostro modesto parere, può essere ampiamente rivisto , in quanto non è necessaria al traffico ferroviario la completa ricostruzione delle stazioni abbandonate tra Civitavecchia e Capranica, non più necessarie con i moderni sistemi di controllo del traffico.

Eventualmente le stazioni possono essere recuperate in un secondo momento, vista anche la loro importanza architettonica, per usi diversi da quelli ferroviari. La stessa rivisitazione può valere per i previsti sotto/sovrappassi ferroviari per eliminare tutti i passaggi a livello, anche quello del più sperduto viottolo di campagna.

In conclusione la ferrovia Civitavecchia Capranica Orte è una opera strategica, come ha riconosciuto la stessa Unione Europea che ne ha finanziato , insieme all’autorità portuale di Civitavecchia, Regione Lazio e Interporto Centro Italia di Orte il progetto di riapertura. Ci sembra molto grave che una tecnostruttura, il cui compito non è quello di delineare la politica trasportistica del Paese, ma di ottemperare con la massima sollecitudine ad un piano di sviluppo dei trasporti, che spetta alla politica definire, faccia dichiarazioni negative sulla Civitavecchia Orte.

E la politica, di fronte ad argomentazioni tecniche che sono risibili e prive di adeguato supporto tecnico/ scientifico,ha il dovere di rilevarne la fallacia. Se RFI ritiene la linea Civitavecchia Capranica Orte adatta al solo traffico merci, intanto la riapra per questo servizio per collegare il porto di Civitavecchia all’Interporto Centro Italia e alla realtà industriale di Terni, tenendo così, in debito conto, le scelte politiche che hanno definita la Civitavecchia Capranica Orte, come strategica per tutto il centro Italia, anche nel Piano di Bacino dei trasporti della provincia di Viterbo”.

Secondo il comitato quindi RFI accampa scuse non giustificabili quando afferma che l’estensione della linea anche al traffico passeggeri richiederebbe un impegno economico troppo elevato.

 

23 febbraio 2013

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