Lettera aperta Ai candidati alle elezioni, Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica

17 febbraio 2013

Lettera aperta

Ai candidati alle elezioni, Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica,
alle istituzioni e amministrazioni in indirizzo
Sindaci dei Comuni della Provincia di Viterbo
Prefetto di Viterbo
Presidente del Tribunale di Viterbo
Procuratore della Repubblica – Viterbo
Commissario Europeo all’Ambiente
Commissario Europeo alla Salute
Ministro dell’Ambiente
Ministro della Salute
Ministro dei Beni Culturali
Ministro del Turismo
Presidente Istituto Superiore Sanità
Presidente Giunta Regione Lazio
Commissario Emergenza Arsenico
Assessore all’Ambiente Regione Lazio
Assessore Sanità Regione Lazio
Presidente Commissione ambiente Regione Lazio
Garante Servizio idrico Regione Lazio
Presidente Provincia di Viterbo
Assessore Ambiente Provincia di Viterbo
Commissario Riserva naturale Lago di Vico
ASL Viterbo Direttore Generale
ASL Viterbo Direttore Sanitario
ASL VT Direttore Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica
ASL VT Direttore Prevenzione Servizio Igiene e Sanità Pubblica sez 4 Vetralla
ASL VT Responsabile U.O.S.D. Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione
Arpa Lazio
Arpa Lazio sezione Viterbo
Carabinieri NAS
Carabinieri NOE
alla stampa

 

 

 

L’importanza che riveste la tutela del bene ambientale Lago di Vico e i Monti Cimini è stata ampiamente riconosciuta con le leggi specifiche che dal 1939 in poi si sono susseguite.

1939 Legge 1947/1939-Bene di notevole interesse pubblico;
1965 Oasi faunistica;
1982 Legge Regionale n.47 del 28/09/1982;
1985 Legge 431/1985-Vincolo paesistico;
2005 Decreto 25/03/2005-Zona di protezione speciale ZPS e sito di interesse comunitario SIC;
2008 Legge Regionale n.24 del 24/12/2008.

Tutto ciò, come scritto nelle leggi, per la preservazione dell’equilibrio biologico dei Monti Cimini, della caldera del lago e l’effettiva potabilità delle sue acque.

Queste le entusiasmanti conquiste legislative che hanno contenuto la speculazione edilizia, ottenute soprattutto per l’impegno costante di tutti gli ambientalisti e che facevano sperare in una tutela piena di tutta la conca del lago e dei Monti Cimini.

Purtroppo, alla prova dei fatti, non è andata così. E’ di questi giorni una nuova massiccia fioritura di microcellule cancerogene prodotte dall’Alga rossa o Planthotrix rubescens.

Nonostante le leggi, l’avvelenamento delle acque del lago è continuato, inarrestabile, anno dopo anno, soprattutto a causa della proliferazione della ricca monocoltura del nocciolo, altamente inquinante, e in parte da possibili versamenti di liquami da fogne a dispersione di abitazioni della lottizzazione di Punta del lago e da inquinamenti storici del centro chimico o Centro NBC (centro nucleare, batteriologico, chimico).

Sono più di cinquant’anni che gli ambientalisti stanno richiedendo un ambiente sano e pulito e la istituzione della Riserva aveva fatto sperare. Ma da allora lo stato d’inquinamento del lago è aumentato fino a giungere al livello attuale, dovuto all’apporto esagerato di nutrienti, quali l’azoto e il fosforo che hanno permesso all’alga rossa di trovare il suo habitat naturale nel lago.

Non c’è tregua, quindi, occorre moltiplicare le iniziative, con l’aiuto della nuova sensibilità dei cittadini, nel tentativo di limitare i danni all’ecosistema dei Monti Cimini, causati dall’avidità dell’uomo. Occorrono nuove leggi e soprattutto il rispetto delle leggi per la tutela di questo bene inestimabile, anche perché le sue acque servono da approvvigionamento idro-potabile per Ronciglione e Caprarola ed infine occorrono amministratori seri, che mantengano gli impegni, sensibili alla difesa dell’ambiente, al rispetto dei diritti e della salute dei cittadini.

I nuovi amministratori eletti da poco, ma anche gli amministratori provinciali e regionali, avrebbero dovuto trarre insegnamento dalle vicende che hanno portato all’incidente probatorio e all’iscrizione nel registro dei reati degli ex Sindaci di questi paesi, per non aver adottato i necessari provvedimenti volti ad eliminare il rischio del superamento dei parametri stabiliti dalla legge in materia di acque destinate al consumo umano, per il disastro ambientale avvenuto e per la inosservanza delle azioni di controllo e vigilanza sull’uso di concimi chimici e presidi sanitari nella conca del lago.

Ecco perché, al di là del corso che avrà la giustizia e le conseguenze penali per i singoli, ci sembra veramente inopportuna la proposta che viene avanzata dal PDL e dalla maggioranza che governa la Provincia della elargizione di un premio all’ex Sindaco di Caprarola Cuzzoli, che avverrebbe con la nomina di assessore all’agricoltura.
Può la popolazione accettare altri passi indietro nella difesa dell’ambiente?

La grave situazione del lago di Vico è esplosa nel 2007, quando la stampa ha dato notizia della manifestazione dell’alga rossa nel lago di Vico.
La sottovalutazione e la negazione della situazione ambientale e sanitaria fatta da alcuni per interesse personale, da altri per partito preso, giungendo addirittura ad accusarci di aver buttato vernice rossa nel lago, cercando di ostacolare in tutti i modi, la nostra iniziativa di informazione dei cittadini, accusandoci di voler distruggere l’economia del territorio, ha sottoposto i cittadini, per la continuata distribuzione di acqua non potabile, al possibile avvelenamento.

Sebbene la coloritura dell’acqua con il rilascio delle micro cistine cancerogene si ripetesse negli anni, le ordinanze di non potabilità sono rimaste nascoste, negate e poi confermate, in una altalena di dichiarazioni contraddittorie, ed è continuata la distribuzione di acqua non potabile nelle abitazioni e negli esercizi commerciali.

In quel periodo abbiamo formato il Comitato acqua potabile, dando seguito alle iniziative di singoli cittadini e varie associazioni, E’ nato per informare e sensibilizzare i cittadini invitandoli a richiedere il rispetto dei diritti. La risposta è stata esaltante e positiva ed ha contribuito in larga parte al cambiamento della maggioranza nelle amministrazioni locali di Ronciglione e Caprarola.

Abbiamo appoggiato il cambiamento, sperando che cambiasse anche la politica negazionista, dell’insabbiamento, del nascondere la testa sotto la sabbia. Purtroppo, dopo la prima presa di coscienza della gravità della situazione ambientale e sanitaria, è subentrata anche nelle nuove amministrazioni la volontà di coprire, di insabbiare, per evitare danni all’economia.

I dati Istat , della Regione Lazio e dell’Istituto Superiore della Sanità , purtroppo per noi cittadini, parlano chiaro e ammoniscono gli amministratori della necessità di promuovere la prevenzione sanitaria. Soprattutto il documento del Dipartimento Epidemiologia del Servizio sanitario della Regione Lazio dell’aprile 2012, presentato ad ottobre 2012, grazie alla ISDE e all’Ordine dei Medici di Viterbo, rivelano l’alta incidenza di morte per tumori, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete, nella zona dei Monti Cimini ed in particolare a Ronciglione e Caprarola.

Chi ricorda queste cose vuol distruggere l’economia? Cosa ha più valore l’economia o la salute? Coloro che vogliono mettere la sordina, nascondendo la realtà drammatica, attentano alla nostra e alla loro vita. Non vogliono il bene dell’ambiente, non vogliono il rispetto della salute e non vogliono bene né a se stessi né ai propri figli. Colpevoli sono anche coloro che non si ribellano a questo stato di cose e non chiedono il rispetto del diritto alla salute, in quanto conniventi.

Tutto ciò avviene mentre vengono installate fontanelle pubbliche con annessi dearsenificatori, palliativi tra i palliativi, come i progetti per il risanamento del lago di Vico che attendono finanziamenti e l’inquinamento continua, anzi aumenta, non certo arrestandosi da solo e come se nulla fosse accaduto, continua il versamento diretto o indiretto di inquinanti nel lago.

Per questo motivo dobbiamo fare necessariamente un’altra considerazione: Si può continuare a pensare di risolvere il problema dell’acqua potabile, captando ancora acqua dal lago, senza averlo prima disinquinato?

La proposta della nuova amministrazione comunale di Ronciglione, per la quale sembra sia stato concesso un finanziamento regionale, è di continuare a prendere acqua dal lago, filtrarla presso l’emissario (il Rio Vicano) , depurarla di micro cistine, dall’arsenico e da altri veleni presenti nelle acque del lago. Auguriamoci che la purificazione dell’acqua si verifichi puntualmente. Occorre, però, smettere di versare nel lago concimi chimici e diserbanti, proibendone l’uso e convertendo l’agricoltura in biologica.

Le perplessità sulla bontà delle intenzioni nascono dal momento che l’amministrazione comunale nulla ha fatto contro la decisione del Governo di proporre alla Unione Europea la istituzione di una tabella con parametri per le microcistine cancerogene dell’alga rossa, che essendo più permissiva delle leggi nazionali e delle direttive europee esistenti, permetterebbe appunto la distribuzione di acqua potabile con microcistine.

Mentre le associazioni ambientaliste fra cui la ISDE, Accademia Kronos, Comitato Acqua potabile, AICS di Viterbo, i Comuni Virtuosi, il Forum nazionale per l’acqua potabile, il Centro per la Pace di Viterbo, moltissimi parlamentari italiani ed europei ed infine la Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati all’unanimità, ne hanno chiesto il ritiro, dalle amministrazioni comunali di Ronciglione e Caprarola, dalla Provincia di Viterbo e dalla Regione Lazio, silenzio assoluto, nonostante la nostra precisa richiesta d’intervento.

Nel 2010 poi, è subentrata l’emergenza delle acque addizionate da arsenico, del quale nessuno aveva informato i cittadini, decretata con la nomina del commissario all’emergenza, e in tutto il viterbese è iniziata la rincorsa contro il tempo per mettere in sicurezza le popolazioni. Rincorsa tardiva e inconcludente. Dal 1 gennaio 2013, finalmente, grazie alla non concessione di ulteriori deroghe richieste alla Unione Europea, i Comuni non hanno potuto far altro che dichiarare l’acqua distribuita con arsenico superiore ai 10 microgrammi/litro, NON POTABILE e tutti hanno compreso la situazione, sebbene le ordinanze siano state al solito poco chiare. Finalmente in molti comuni sono apparsi sulle fontane pubbliche, i cartelli con la scritta NON POTABILE e sono state diffuse le ordinanze, anche quelle rivolte agli esercenti attività commerciali che utilizzano acqua per la preparazione degli alimenti, obbligandoli a dotarsi di depuratori.

Tutte queste vicende, purtroppo, hanno fatto comprendere che l’informazione corretta della popolazione è ancora un’utopia, mentre sappiamo che questa dovrebbe essere alla base dei sistemi democratici e che occorre ancora la spinta vigorosa dei cittadini per ottenere il rispetto dei diritti .

Occorre continuare a richiedere, alle amministrazioni e istituzioni tutte, iniziative immediate per affrontare l’emergenza idrica e sanitaria e di lungo termine per la soluzione definitiva dei problemi.

Infatti ancora non vengono fatte, in un momento di emergenza idrica, le uniche cose che sarebbe stato giusto fare, e cioè la distribuzione, con mezzi idonei, di acqua potabile agli anziani, alle donne in cinta, ai bambini e di emergenza sanitaria, il monitoraggio sulla salute di tutta la popolazione sottoposta per anni ad inquinanti. Non vengono rispettate le leggi e non smettono di resistere in giudizio contro coloro che rivendicano il diritto, sancito dalle leggi e recentemente dal Giudice di Pace di Civitacastellana, a pagare il 50% in meno il canone acqua perché non potabile.

Le azioni che il comitato acqua potabile ha invitato a fare: richiesta di rimborso per il depuratore acquistato, richiesta di rimborso del 50% , ricorso per inadempienza contrattuale e per inosservanza delle direttive europee e leggi italiane hanno la finalità di far comprendere che i diritti vanno conquistati e bisogna sempre vigilare perchè non vengano di nuovo sottratti.

Per questo, accanto a queste, continuiamo e continueremo la nostra azione d’informazione corretta, invitando tutta la stampa a farlo, e a richiedere l’intervento delle istituzioni e della Magistratura, perché vogliamo il bene degli uomini.

Siamo però fiduciosi, che le menti degli amministratori si aprano alla conoscenza e alla consapevolezza e quindi operino per la prevenzione della salute e per il rispetto dei diritti di tutti i cittadini.

Con questa fiducia rivolgiamo un appello pressante ai candidati alle elezioni regionali del Lazio, alle elezioni per la Camera dei Deputati e per il Senato della Repubblica perché assumano l’impegno, non generico, ma con azioni concrete e coerenti volte al rispetto della salute e del diritto all’acqua potabile, quali punti prioritari da affrontare immediatamente dopo le elezioni.

Raimondo Chiricozzi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMITATO ACQUA POTABILE
www.comitatoacquapotabile.it
email: comitato.acqua.potabile@gmail.com
Via Resistenza, 3 – 01037 Ronciglione VT
aderente al COORDINAMENTO NAZIONALE BONIFICA ARMI CHIMICHE E all’ASSOCIAZIONE ITALIANA CULTURA E SPORT

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *