Lago di Vico, agricoltura inquinante, disastro ambientale e medaglie al merito

Crediamo sia a tutti nota l’attività del nostro Comitato, che è in prima linea – e anzi primo tra quelli della prima linea – nella difficile battaglia che stiamo combattendo in questa Provincia di Viterbo per lasciare ai nostri figli e nipoti il bene primario di un’acqua pulita e pubblica, e un ambiente sano, che diventi anche risorsa per il territorio.

Dopo aver tentato in tutti i modi di convincere i Sindaci del Comprensorio ad una politica attenta alle esigenze dell’ambiente, anziché piegata alle miopi (cioè corte) visioni di un’agricoltura intensiva ricca soltanto di fertilizzanti, il Comitato Acqua Potabile ha presentato le prime denunce, che insieme agli interventi di altre Organizzazioni Ambientali e ad altre notizie di reato acquisite dall’Istituzioni pubbliche, ha causato il procedimento penale che ha ad oggetto le ipotesi di disastro ambientale e distribuzione di acqua non potabile al consumo umano, che riguarda il gravissimo inquinamento del Lago di Vico – una risorsa insostituibile del nostro territorio e soprattutto dei popoli che vivono nei Cimini.

Se quel lago muore, quel pezzo di territorio muore con lui; e nessuna quantità di nocciole prodotte potrà farla resuscitare.

Questo dobbiamo far comprendere anche e soprattutto all’agricoltura: occorre una visione che guarda lontano, alla compatibilità biologica tra produzione e ambiente.

 

In quel procedimento penale, che vede persone sottoposte ad indagine, gli allora sindaci di Ronciglione – Massimo Sangiorgi, e di Caprarola – Alessandro Cuzzoli, al di là dell’accertamento delle responsabilità penali delle singole persone, si discute – e dobbiamo darne merito alla Magistratura – anche delle responsabilità che chi governa la cosa pubblica deve assumersi, quando prende – o non prende – decisioni che decidono il destino dell’ambiente per intere generazioni.

In questo momento è appena iniziata una complessa perizia che accerterà le cause dell’inquinamento – ci auguriamo non irreversibile – del Lago di Vico, ed eventuali responsabilità (per azioni o omissioni).

 

Diamo lealmente atto che in quel procedimento le persone sottoposte ad indagini – su cui, personalmente – e cioè al di là del ruolo istituzionale che hanno ricoperto, nulla abbiamo da dire – reclamano a gran voce la loro innocenza.

E siamo sempre stati come Comitato assertori del massimo garantismo, e dell’affermazione del principio di innocenza, per cui nessuno può essere ritenuto colpevole, prima di essere condannato – pur al di là delle diversità di opinioni.

 

Quando però leggiamo sui giornali di indiscrezioni che ipotizzerebbero come anche soltanto possibile la designazione di Alessandro Cuzzoli – già sindaco di Caprarola, appunto – quale assessore all’agricoltura (proprio ed esattamente l’agricoltura!) dell’Amministrazione Provinciale di Viterbo, al di là del diritto innegabile del Cuzzoli di continuare a fare politica fintanto che presunto innocente, non possiamo non interrogarci – e non interrogare il presidente Meroi – sul significato politico di questa scelta.

 

Presidente Meroi, cosa significherebbe la scelta di Alessandro Cuzzoli quale assessore all’agricoltura?

Che la quantità della produzione (neppure la qualità; dato che il biologico è certamente migliore) è più importante dell’ambiente?

Qual è la sua idea del futuro del territorio, per le future generazioni, Presidente Meroi?

Crede che questo territorio abbia da guadagnare dalla irreversibile crisi biologica del Lago di Vico?

Crede che sopravviverebbe una qualche, anche minima potenzialità, dell’area dei Cimini, se il Lago di Vico muore?

Quanto costa una nocciola, Presidente Meroi?

Il costo politico, sociale, generazionale, intendiamo…

 

E semmai la pensasse come noi…Allora perché Alessandro Cuzzoli? Perché proprio all’agricoltura?

Siamo sicuri ci risponderà; forse perfino ci convincerà, chissà…

 

 

                                                                                                          Raimondo Chiricozzi

 

07 febbraio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMITATO ACQUA POTABILE
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