UIL trasporti: necessarie politiche di riorganizzazione e sostegno del trasporto merci per ferrovia

(FERPRESS) – Roma, 24 GEN – “La crisi economica, che è diventata crisi produttiva, unita alle politiche di liberalizzazione selvaggia dei mercati con i conseguenti mutamenti che interessano il settore del trasporto merci, richiede significative e coerenti politiche di riorganizzazione e sostegno del trasporto merci per ferrovia”.

Così la Segreteria Nazionale Dipartimenti Mobilità della UIL in una nota sul confronto in atto fra Organizzazioni Sindacali e Trenitalia in merito al progetto di riorganizzazione della Divisione Cargo che non può limitarsi a individuare ed eventualmente condividere un progetto riorganizzativo che produce oltre 1000 esuberi.

“La proposta che viene avanzata dalla Società – prosegue la nota – è un progetto di sostanziale ridimensionamento dell’apparato produttivo quando non assume contorni di vero e proprio smantellamento. Una vera manna per i competitors privati che troverebbero ampi spazi di inserimento in settori di nicchia e redditizi.

Il progetto può essere condiviso se apre prospettive di sviluppo e se muove in un contesto che dia vere opportunità ai lavoratori ricollocati in altri settori del Gruppo FSI nel rispetto dei ruoli e della normativa, così come previsti dai CCNL Mobilità/Attività Ferroviarie e Aziendale FS.

L’utilizzo del Fondo di solidarietà per le situazioni di crisi nel Gruppo FSI è uno strumento di gestione utile a riconvertire e riqualificare e non solo ad accompagnare a pensione per determinare effetti economici sui bilanci dell’azienda.

La manutenzione rotabili è il cardine su cui poggia la sicurezza e la qualità del servizio di ogni impresa di trasporto pertanto, sono da escludere rimodulazioni del reticolo manutentivo che porterebbero ad ulteriori esternalizzazioni, specie quelle di attività principali con un grave danno al know-how aziendale e perdite di posti di lavoro.

Per quanto riguarda la composizione dell’equipaggio treno consideriamo ampiamente esaustivi gli accordi e i contenuti contrattuali in materia; quest’ultimi in particolare rimandano alla contrattazione di secondo livello eventuali flessibilità sull’orario di lavoro.

Un paese moderno – conclude il sindacato – ha la necessità di un sistema di trasporto intermodale equilibrato, sicuro e rispettoso dell’ambiente; occorre un’azione politica che concretizzi risorse a sostegno del trasporto merci su ferro affinché possa svolgere un ruolo di primo piano per il rilancio dell’economia del Paese”.

 

Pubblicato da COM il giorno 24/1/2013 alle ore 13:10 

 

0 Comment

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *