Lettera ai leader politici nazionali

                             Ai leader politici nazionali 
                                       Silvio Berlusconi, Pier Luigi Bersani, Beppe Grillo, Antonio Ingroia, Mario Monti

                               ai segretari politici partiti nazionali, regionali, provinciali

                               ai candidati al Senato della Repubblica,

                               ai candidati alla Camera dei Deputati

                               ai candidati alla Presidenza della Regione Lazio
                                               Giulia Bongiorno, Francesco Storace, Nicola Zingaretti

                               ai candidati al Consiglio Regionale del Lazio
                               all’informazione

In quanto rappresentanti del Comitato per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte, Comitato provinciale Viterbo Associazione Italiana Cultura e Sport, Accademia Kronos, Comitato promozione Alto Lazio, desideriamo sottoporvi alcune questioni che più ci stanno a cuore e che ci vedono impegnati da tempo con iniziative di sensibilizzazione delle istituzioni e dei cittadini. Parliamo in particolare del riassetto del territorio del Lazio e dell’Alto Lazio, che si rende indispensabile anche a seguito dell’approvazione della legge di Roma capitale.

Appunto, ci stiamo impegnando per la istituzionalizzazione dell’Area: Tuscia Etruria Umbria.
Ciò potrebbe portare benefici e sviluppo economico ai paesi in questa compresi e cioè i paesi della Provincia di Viterbo e di Rieti, della provincia di Terni e dell’alta provincia di Roma, delle città di Civitavecchia, Grosseto, Orvieto.

Per il raggiungimento dell’ obiettivo qualificante del riassetto territoriale, propedeutico allo sviluppo è basilare incentrare la politica sulla mobilità di merci e viaggiatori per ferrovia e sulla trasversalità delle infrastrutture ferroviarie e stradali.

 

In questo vediamo necessario richiedere il suo personale impegno per la riapertura della linea ferroviaria Civitavecchia-Capranica-Orte (o ferrovia dei due Mari) ritenuta indispensabile dalla Unione Europea per tutto il Centro Italia. Questa ferrovia può infatti congiungere il Porto di Civitavecchia all’Interporto Centro Italia di Orte e  il Mar Tirreno al Mar Adriatico.

Impegno deciso, poi, va messo anche per il completamento della Trasversale o Superstrada, per la quale mancano ancora pochi chilometri per raggiungere Civitavecchia.

 

Rispetto alla ferrovia Civitavecchia – Orte, può essere utile riassumere brevemente la storia che dimostra quanto questa sia da considerare uno degli esempi in negativo del come l’Italia abbia disperso e continuamente annullato occasioni di sviluppo e di crescita.

A causa di una frana, nel lontano 1961, venne decisa la chiusura della tratta Civitavecchia Capranica.  I  lavori di ricostruzione per la sua riapertura iniziarono solo nel 1985 e comportarono per i primi interventi la spesa di 200 miliardi  di lire (in oltre 20 anni di abbandono tutto era andato distrutto). Nel 1998 la legge Finanziaria destinò ulteriori 123 miliardi al completamento della ricostruzione, miliardi che non vennero spesi dalle FS, sebbene fossero finalizzati alla ultimazione dei lavori su questa ferrovia.

Perché non vennero spesi gli ulteriori 123 miliardi destinati esclusivamente per il completamento dell’opera e la riapertura della linea?

Risponde al vero che i lavori effettuati con i 200 miliardi precedenti non sono stati mai collaudati?

Per il chiarimento di questi interrogativi avanzati dai cittadini, anche a seguito della nostra richiesta, venne aperta una indagine dalla Corte dei Conti.

Ad essere buoni, infatti, la procedura adottata dalle FS, di chiudere l’altra metà della linea Capranica Orte proprio mentre procedevano i lavori  per la ricostruzione della restante metà, Civitavecchia Capranica, è spiegabile soltanto come un fulgido esempio di scoordinamento tecnico/politico.

Sembrava fosse stata in questo modo decretata la fine per questa ferrovia, ma negli ultimi anni, grazie al grande  sviluppo del Porto di Civitavecchia, in molti si stanno rendendo conto dell’errore fatto e si è cercato di correre ai ripari.

La Unione Europea rendendosi conto della importanza strategica che questa riveste ha finanziato, insieme alla Regione Lazio, all’autorità portuale di Civitavecchia e all’Interporto Centro Italia di Orte, il progetto per la ricostruzione/riapertura della intera linea ferroviaria Civitavecchia Orte. Il  progetto è stato redatto dalla Italferr  società del gruppo FS.

I tentativi più o meno occulti di alcuni personaggi, però, nemici della riapertura della ferrovia Civitavecchia Orte,non sono finiti. Anziché rendere conto alla collettività e dimostrare il perché dello sperpero di denaro pubblico, diffondono dichiarazioni, frammiste ad altre amenità, più o meno ufficiose e cioè, che la linea non sarebbe adeguata al traffico merci a causa delle pendenze. Per costoro, le colline dell’Alto Lazio rappresentano una sfida maggiore delle Alpi , dove la Svizzera ha una rete ferroviaria tra le più efficienti al mondo.

Tra le nascoste motivazioni, che riteniamo siano addotte, da parte dei nemici della Civitavecchia Orte, per non volere la riapertura, c’è anche quella che la linea diverrebbe per il  trasporto merci verso l’Italia centrale, un itinerario alternativo e a minor costo da pagare per il pedaggio dalle società di logistica,  diversamente al costo molto più elevato che attualmente pagano per attraversare il nodo di Roma.

Ma, i maggiori costi per la logistica, si ripercuotono per tutto il sistema delle imprese e se RFI guadagna è l’Italia che perde.

 

Per tutte queste considerazioni, le chiediamo d’impegnarsi, perché i lavori sulla Civitavecchia Capranica Orte vengano ripresi, iniziando le opere immediatamente cantierabili , onde permettere la riapertura in tempi brevi, utile non solo per il traffico merci, ma anche per quello viaggiatori e/o pendolare (stiamo pur sempre a 60 km da Roma, a Civitavecchia sostano 1.500.000/ 2 000.000 di croceristi l’anno).

 

Lo stesso impegno le chiediamo di porre per la concretizzazione dell’opera che definiamo strategica per lo sviluppo della mobilità ferroviaria e il ridimensionamento di quella stradale e cioè la realizzazione dell’anello ferroviario CIRCUMCIMINA, attraverso il congiungimento delle tre linee ferroviarie esistenti nel viterbese e cioè la Roma Capranica Viterbo FS, la Roma Civitacastella Viterbo ATAC, il tratto da Capranica a Fabrica di Roma della Capranica Orte e la istituzione di una fermata all’Ospedale Belcolle.

Tutto ciò è già stato definito e proposto nel Piano dei Trasporti redatto dall’Università La Sapienza, approvato all’unanimità dalla Provincia di Viterbo , fatto proprio dalla Regione Lazio. 

 

E’ fondamentale che la politica torni alla progettualità e a far sentire la sua voce, evitando gli errori fatti nel passato che si sono rivelati oltremodo disastrosi.

 

Come cittadini aspettiamo una sua cortese risposta, che ci auguriamo affermi il suo impegno. Auguri per la sua elezione. Cordiali saluti.

 

Giacomo Traini, Raimondo Chiricozzi, Ennio La Malfa, Gabriele Pillon

23 gennaio 2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Coordinamento Comitati Ferrovia

Tel Fax 0761 626783 Email: coordinamentocomitati.ferrovia@gmail.com Via Resistenza, 3 – 01037 Ronciglione VT

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