Viterbo: dopo l’arsenico torna anche il fantasma della privatizzazione dell’acqua pubblica

 da occhioviterbese

 

 

Sapete quando è che la politica attua i veri provvedimenti? A ferragosto o a Natale, cioè quando i cittadini sono distratti perchè impegnati a fare altro. Anche il 2012 non ha fatto eccezione e durante le feste Natalizie, dopo aver mazzolato i contribuenti con tasse e balzelli in un clima di incertezze lavorative, ci ha regalato un panettone salato. In tempi non sospetti si era parlato di una cessione delle competenze dell’acqua che dalla vecchia Aato sarebbero passate alla nuova Aeeg -Autorità Energia Elettrica e Gas-sancendo l’inizio di un disordine democratico senza precedenti. L’Aeeg infatti, senza farsi attendere molto ha varato una delibera dal nome -Regolazione dei servizi idrici: approvazione del metodo tariffario transitorio per la determinazione delle tariffe 2012-2013”- con la quale ha reintrodotto la remunerazione del capitale investito nella bolletta del servizio idrico. Per dirla in parole povere l’Aeeg permette l’ingerenza di soggetti privati nella gestione delle società idriche pubbliche. Una manna dal cielo per le società che potrebbero accettare di buon grado visti i conti in rosso, violando inesorabilmente il referendum di Giugno 2011 nel quale 26 milioni di Italiani avevano ribadito il volere di mantenere la gestione dell’acqua assolutamente pubblica.

Questo rappresenta l’ennesimo smacco per questa vecchia e farraginosa macchina che molti chiamano democrazia ma che in realtà strizza l’occhio ad un liberalismo di stampo squisitamente Europeo. Il quadro regionale che si andrà a profilare nel nostro caso è piuttosto semplice: in pratica Talete (indebitata all’inverosimile) gestisce in modo fittizio il servizio idrico mentre Aeeg muove i fili che contano. Non bastava l’arsenico, adesso ci si mette anche il terreno sdrucciolevole delle privatizzazioni a smuovere le poche certezze in ambito di servizi pubblici. Intanto rimandiamo i lettori ad un articolo del Corriere, datato 11 Dicembre 2012 (http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_dicembre_11/acqua-pubblica-senza-controlli-2113117242752.shtml), in cui Aeeg fa sapere che le spese sostenute per garantire la qualità dell’acqua sono tra le più basse in Europa, così come anche – ahinoi – le tariffe dell’erogazione, che andranno ritoccate all’insù per competere con l’Europa. Uno smacco tra schiaffi e carezze.

Leonardo Geronzi

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *