ACQUA ALL’ ARSENICO E BOLLETTE TALETE

Giudichiamo positiva la proposta che viene avanzata dal presidente della Provincia Meroi, dall’assessore all’ambiente Equitani e dal sindaco di Viterbo Marini, di proporre alla Talete la riduzione del costo delle bollette idriche.

Anche se, con molto ritardo, ciò sta a significare che finalmente c’è stata una presa di coscienza della gravità della situazione in tutto il viterbese. Tale proposta dovrà essere vagliata dalla ATO 1 di cui è presidente, il presidente della Provincia Meroi. La stessa ATO 1 che proprio a gennaio 2012 ha, all’unanimità, concesso alla Talete di aggiungere alle bollette 2012, un adeguamento delle tariffe retroattivo per il 2011.  

Non credo che, nelle intenzioni della ATO e del presidente Meroi, ci fosse in quel momento la volontà di agire come alcuni commercianti poco onesti, che, poco prima dell’entrata in vigore dei Saldi, aumentano i prezzi della merce. Però questo è il risultato. Nel 2012 i cittadini hanno pagato l’aumento delle tariffe e l’adeguamento per il 2011.  

E’ bene precisare che i cittadini non chiedono elemosine, chiedono: il rispetto del diritto all’acqua potabile e se questo non è garantito, il rispetto della legge che impone la riduzione del canone del 50% e chiedono che venga portata acqua potabile con autobotti a tutta la popolazione con priorità alle famiglie dove ci sono bambini, anziani e donne in stato di gravidanza.

Il Comitato acqua potabile, ha appoggiato i cittadini nella presentazione delle richieste di rimborso e della autoriduzione del canone sin dal 2008 e continuerà a farlo, con chiarezza e onestà, finché sarà presente questa necessità; sostiene le cause in corso davanti al Giudice di pace e presso il Tribunale di Viterbo anche per le autoriduzioni, con l’avversità dei Comuni, nonostante la legge sancisca la riduzione del 50% del canone.

Ben venga allora la proposta di ridurre le tariffe, che se approvata dovrebbe essere osservata anche dai gestori diversi della Talete e cioè i Comuni. A nostro parere la riduzione deve essere quella prevista dalla legge. Inoltre, rispetto le ordinanze emesse, anche se, grazie alla stampa, ormai la questione è scoppiata ed è a conoscenza di tutti, invitiamo i Sindaci, che sono i massimi responsabili della salute, a non trincerarsi dietro indicazioni contraddittorie dell’ISS e di altri Enti e ad essere chiari come prescrive la legge.

Adesso che il Re è nudo, ci auguriamo che nessuno cerchi più di negare l’evidenza, ritardando ancora la soluzione del problema. Dobbiamo allontanare il passato fatto di dimenticanze, di trascuratezza e di sottovalutazione della sua gravità. Le richieste di deroga di tre anni, in tre anni, non hanno fatto divenire potabile e utilizzabile per gli usi domestici l’acqua. Le stesse sono state sottoscritte dallo Istituto Superiore di Sanità, che ha poco evidenziato i danni ( tumori, ictus, diabete mellito, irritazioni cutanee, ecc.) che avrebbero potuto comportare per la popolazione, lasciata per tredici anni ignara della drammatica realtà. Per fortuna siamo in Europa e l’Italia è stata obbligata ad evitare che l’avvelenamento dei cittadini si prolungasse ulteriormente.

Per questo chiediamo che venga fatto un monitoraggio sulla loro salute.

Raimondo Chiricozzi

 

COMITATO ACQUA POTABILE
Tel.0761626783 – 3683065221 www.comitatoacquapotabile.it email: comitatoacquapotabile@gmail.com
Via Resistenza,3 – 01037 Ronciglione

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