Acqua potabile: con le nuove tecnologie si potrà ottenere dalla nebbia

da gogreen

Prendendo spunto dalla strategia di approvvigionamento idrico di un coleottero del deserto, un team di ricercatori britannici ha realizzato una bottiglia che raccoglie 3 litri di acqua potabile all’ora grazie all’umidità e alla nebbia.

Pubblicato il 17/12/12 in NewsTech & Design| TAGS: acqua potabiledesertonebbiacoleotterostenocara gracilipes

 

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Ricavare acqua potabile nel deserto grazie allanebbia prendendo esempio dalla strategia di sopravvivenza di un insetto della Namibia, laStenocara gracilipes

C’è riuscito un team di ricercatori della Nbd Nano, una società britannica creatrice di tessuti sperimentali, che ha copiato e riprodotto in laboratorio proprio il tessuto – costituito da microare non idrorepellenti (cioè che attirano l’acqua) e idrorepellenti (cioè impermeabili e che la respingono) – grazie al quale il coleottero africano riesce ad abbeverarsi raccogliendo la condensa.

Quando l’aria fredda proveniente dall’Oceano incontra quella calda del deserto, infatti, si origina una coltre di nebbia che, una volta dissipata dalsole, si condensa sull’addome di Stenocara in piccole gocce. Le gocce scivolano poi sul dorso idrorepellente per merito della forza di gravità e arrivano fino alla bocca dell’insetto.

Questo stratagemma, si legge su La Repubblica, consente all’animale di arrivare a vivere anche otto o nove anni in zone desertiche in cui cadono meno di 40 millimetri di pioggia ogni anno.

Va detto che già nel 2001 due ricercatori – Chris Lawrence, della società QinetiQ, e Andrew Parker, dell’università di Oxford – avevano svelato i misteri della struttura di questo tessuto e la QinetiQ, azienda privata che fa ricerca per conto della Difesa britannica, aveva brevettato il tessuto artificiale “Stenocara hi-tech” per dispositivi in grado di raccogliere vapore a uso alimentare o per l’irrigazione agricola.

Oggi però il principio è stato sfruttato per creare una bottiglia vera e propria che si auto-riempie e può accumulare acqua potabile senza limiti (circa 3 litri ogni ora) permettendo, anche in zone del Pianeta estreme, dove le risorse idriche scarseggiano, di avere un approvvigionamento continuo.
 

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