Acqua all’arsenico: 150mila italiani senza acqua potabile dal 2013

da gogreen

150mila cittadini italiani entreranno nel nuovo anno con una brutta sorpresa ad attenderli: l’acqua di casa non sarà utilizzabile. A dirlo l’Europa, che ferma il consumo di acqua all’arsenico.

 

Levissima e l’Università degli Studi di Milano una collaborazione a favore dei ghiacciai

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Fonte: Dreamstime
I PRECEDENTI 

acqua arsenicoAcqua all’arsenico: tra Campania, Lazio e Toscana i comuni “fuori-legge”

Circa un milione di cittadini riceve nelle proprie abitazioni acqua contaminata da arsenico, boro e fluoruri. I comuni “fuorilegge” sono 112 e hanno cinque mesi per mettersi in regola.

ALTRE AREE A RISCHIO 

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150mila cittadini italiani rischiano di inaugurare l’anno nuovo senza acqua potabile. Dal 31 dicembre 2012, infatti, per 34 comuni della Tuscia scade la deroga concessa dall’Unione Europea che consentiva a queste realtà di continuare ad utilizzare acqua con concentrazioni di arsenicosuperiori ai 10 milligrammi per litro. 

Dato che ben 34 comuni, tra cui Bolsena e Viterbo, presentano una concentrazione tra gli 11 e i 20 milligrammi/litro, dal primo gennaio i sindaci interessati dovranno emettere le ordinanze di non potabilità dell’acqua. A questo proposito la regioneLazio ha fatto sapere che «i comuni potrebbero essere chiamati a fornire dei servizi complementari o sostitutivi per la somministrazione delle acque, come ad esempio il potenziamento dellefontanelle pubbliche». 

Tutti d’accordo, dunque, sulla necessità di evitare che i cittadini consumino sostanze pericolose, anche se di fatto interventi ad hoc per la messa in sicurezza dell’oro blu ancora stentano ad arrivare. «La pericolosità per la salute umana derivante da un’esposizione prolungata all’arsenico presente nell’acqua potabile, anche in quantità piccollissime – spiega una nota del Codacons – è stata dimostrata anche dalla ricerca condotta su oltre 11.700 persone in Bangladesh e pubblicato nell’edizione online della rivista scientifica The Lancet. Secondo le stime effettuate dall’Organizzazione mondiale della Sanità – aggiungono gli esperti – in Bangladesh, a partire dagli anni ’70, almeno 35 milioni di persone hanno bevuto acqua contaminata con piccolissime quantità di arsenico e ciò è stato sufficiente ha provocare il 24% di morti attribuite a tumori al fegato, cistifellea, pelle e malattie cardiovascolari».

Anche alla luce di questi dati è bene far sapere che la regione Lazio ha stanziato 24 milioni e mezzo per allestire 51 impianti di dearsenificazione nel viterbese. Iniziativa che, se pur in ritardo, promette la realizzazione di questi impianti entro l’estate 2013.

Nel frattempo Codacons si appresta a chiedere, con un’azione collettiva, un risarcimento di 5mila euro a famiglia per l’inquinamento da arsenico nell’acqua che ha visto coinvolti i cittadini di Viterbo, Ronciglione e Caprarola. La raccolta delle adesioni all’azione collettiva inizieranno la prossima settimana, per tenersi aggiornati e visionare l’elenco dei comuni coinvolti, consultare il sito Codacons.it

Guarda il video su acqua e ghiacciai

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