La Roma-Viterbo fra le peggiori tratte ferroviarie d’Italia

da viterbonews24

Secondo studio Legambiente

10/12/2012 – 16:49

 

VITERBO – ”Fare il pendolare tra Roma e Viterbo rappresenta ormai un’avventura sia che si scelga la linea ATAC Roma Nord, sia che si prenda la ferrovia regionale FR3 di Trenitalia. La situazione peggiore la vivono i passeggeri sulla linea ATAC, 75.000 ogni giorno, che si ritrovano con treni sovraffollati, vecchi e in ritardo”. E’ questo l’amaro commento di Legambiente che oggi ha presentato la classifica delle peggiori tratte ferroviarie d’Italia, fra cui ”primeggiano” la Roma-Viterbo, la Circumvesuviana, la Padova-Venezia e la Palermo-Messina tanto che è stata indetta una mobilitazione il 18 dicembre per chiedere più treni per i pendolari, nuove carrozze e servizi migliori.

‘Quella dei treni per i pendolari è una vera e propria emergenza nazionale – dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – di cui nessuno sembra intenzionato a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione e l’incertezza delle risorse, che ha portato ad avere treni sempre più affollati, in ritardo e con le solite vecchie carrozze. Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con autentici drammi giornalieri che si vivono sulle linee del Lazio, della Campania, del Veneto. E’ vergognoso che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano stati talmente risibili da risultare in molti casi inferiori alle spese per i gruppi consiliari’.

Legambiente anticipa una parte dei dati contenuti nel rapporto Pendolaria che sarà presentato il 18 dicembre. Nel triennio 2010-2012 la media delle risorse stanziate è diminuita del 22% rispetto al 2007-2009. Il 2009 è stato, infatti, l’ultimo anno in cui sono state destinati fondi sufficienti a garantire un servizio decoroso.

Per il prossimo anno i fondi per il trasporto pendolare sono destinati ancora a ridursi. La diretta conseguenza di questa situazione sono tagli ai servizi, aumento del prezzo dei biglietti, stop agli investimenti per l’acquisto dei treni.

Il prezzo del biglietto in Toscana è cresciuto del 20%, nel Lazio 15% e in Liguria del 10% per il biglietto semplice e del 5% per gli abbonamenti mentre è previsto un’ulteriore maggiorazione del 3% per il 2013. Aumenti che si vanno a sommare a quelli del 2011, come in Lombardia dove le tariffe erano già state incrementate del 23,4% l’anno passato.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *