A Vicepresidente Mediaset Mediaset: ritira la denuncia contro il giornalista Pablo Herreros. #SiamotuttiPablo

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Mediaset: ritira la denuncia contro il giornalista Pablo Herreros. #SiamotuttiPablo

A Vicepresidente Mediaset 

Mediaset: ritira la denuncia contro il giornalista Pablo Herreros. #SiamotuttiPablo

Stefano Corradino

Lanciata da

Stefano Corradino

Roma, Italy

Nel Novembre 2011 un programma della spagnola Telecinco (società del gruppo Mediaset) decide di pagare 10mila euro per intervistare la madre di uno degli imputati dell’assassinio di Marta Del Castillo, 17enne sivigliana uccisa da un ex fidanzato e un amico, e il cui corpo non è mai stato ritrovato.

All’opinione pubblica spagnola, molto sensibile su questo tema, non è affatto piaciuto che questa emittente abbia dato 10mila euro alla madre di uno degli assassini della giovane. Il blogger Pablo Herreros disgustato dalla trasmissione lanciò un appello su Change.org affinché gli inserzionisti del programma si ritirassero, per non essere confusi con un programma “che paga gli assassini per intervistarli”. All’appello aderirono decine di migliaia di persone in poche ore tanto da convincere alcuni dei più grandi marchi presenti in Spagna, a ritirare i propri spot dal programma. Poche settimane dopo il programma, La Noria, venne definitamente chiuso.

L’emittente Telecinco, fondata da Silvio Berlusconi nel 1989, non è nuova a pesanti cadute di stile tanto da meritarsi l’appellattivo di “telebasura” (tv spazzatura).Mediaset, piuttosto che scusarsi con i propri telespettatori per l’ennesima figuraccia,questa settimana ha denunciato per “minacce e coercizione nei confronti degli inserzionisti” il blogger Pablo Herreros e chiede 3,7 milioni di euro e 3 anni di carcere.

E così quel virus tutto italiano del “bavaglio” e della cancellazione delle voci sgradite e fuori dal coro che qualcuno in Italia vorrebbe trasformare in legge dello Stato sta contagiando anche altri Paesi europei, tra cui, per l’appunto, la Spagna. E chi si permette di rivendicare il primato dell’etica e della deontologia professionale su quello del denaro e della speculazione sulle tragedie viene denunciato, intimidito, per costringerlo al silenzio.

Sono Stefano Corradino, direttore di Articolo21, un giornale on line che da oltre dieci anni si batte per un’informazione libera e autonoma, né sotto dittatura né sotto dettatura. Per questa ragione anche dall’Italia, Paese che conosce bene il padrone di Telecinco e le sue crociate contro la libertà di informazione, ho deciso di lanciare questa petizione a sostegno del blogger Herreros e del suo diritto alla critica e alla libertà di espressione chiedendo che i vertici di Mediaset ritirino subito la denuncia.

Se in Italia il servizio d’ordine mediatico di Berlusconi chiede che Sallusti non vada in carcere quantomeno per coerenza dovrebbe rifiutare la galera anche per il collega spagnolo.

#SiamotuttiPablo

A: 
Vicepresidente Mediaset (Pier Silvio Berlusconi) 
Presiente Mediaset (Fedele Confalonieri) 

Nel Novembre 2011 un programma della spagnola Telecinco (società del gruppo Mediaset) decide di pagare 10mila euro per intervistare la madre di uno degli imputati dell’assassinio di Marta Del Castillo, 17enne sivigliana uccisa da un ex fidanzato e un amico, e il cui corpo non è mai stato ritrovato.

All’opinione pubblica spagnola, molto sensibile su questo tema, non è affatto piaciuto che questa emittente abbia dato 10mila euro alla madre di uno degli assassini della giovane. Il blogger Pablo Herreros disgustato dalla trasmissione lanciò un appello su Change.org affinché gli inserzionisti del programma si ritirassero, per non essere confusi con un programma “che paga gli assassini per intervistarli”. All’appello aderirono decine di migliaia di persone in poche ore tanto da convincere alcuni dei più grandi marchi presenti in Spagna, a ritirare i propri spot dal programma. Poche settimane dopo il programma, La Noria, venne definitamente chiuso.

L’emittente Telecinco, fondata da Silvio Berlusconi nel 1989, non è nuova a pesanti cadute di stile tanto da meritarsi l’appellattivo di “telebasura” (tv spazzatura). Mediaset, piuttosto che scusarsi con i propri telespettatori per l’ennesima figuraccia, questa settimana ha denunciato per “minacce e coercizione nei confronti degli inserzionisti” il blogger Pablo Herreros e chiede 3,7 milioni di euro e 3 anni di carcere.

E così quel virus tutto italiano del “bavaglio” e della cancellazione delle voci sgradite e fuori dal coro che qualcuno in Italia vorrebbe trasformare in legge dello Stato sta contagiando anche altri Paesi europei, tra cui, per l’appunto, la Spagna. E chi si permette di rivendicare il primato dell’etica e della deontologia professionale su quello del denaro e della speculazione sulle tragedie viene denunciato, intimidito, per costringerlo al silenzio.

Sono Stefano Corradino, direttore di Articolo21, un giornale on line che da oltre dieci anni si batte per un’informazione libera e autonoma, né sotto dittatura né sotto dettatura. Per questa ragione anche dall’Italia, Paese che conosce bene il padrone di Telecinco e le sue crociate contro la libertà di informazione, ho deciso di lanciare questa petizione a sostegno del blogger Herreros e del suo diritto alla critica e alla libertà di espressione chiedendo che i vertici di Mediaset ritirino subito la denuncia.

Se in Italia il servizio d’ordine mediatico di Berlusconi chiede che Sallusti non vada in carcere quantomeno per coerenza dovrebbe rifiutare la galera anche per il collega spagnolo.

#SiamotuttiPablo

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