ITALIA – Il 18,4% dei nati e’ straniero. Fondazione Leone Moressa
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da aduc |
20 novembre 2012 13:49
Il 18,4% dei bambini nati in Italia nel 2011 è straniero, con un incremento del 28,7% rispetto al 2010.
Più della metà (58,6%) delle nascite di stranieri nel 2011 si registrano nelle sole regioni di Lombardia, Veneto, Lazio ed Emilia Romagna. In quest`ultima regione, viene rilevata inoltre l`incidenza massima (29,1%) dei nuovi nati stranieri sul totale dei nati. Dal 2002 le nascite di bambini stranieri sono aumentate del 209%, mentre rispetto al 2010 l`incremento è stato del 28,7%. Sono i dati della Fondazione Leone Moressa, che sottolinea come quasi un quarto dei bambini stranieri nel 2011 sia nato in Lombardia (25mila), a seguire l`11,9% è nato in Veneto, l`11,7% in Emilia Romagna e il 10,2% in Lazio. Per quanto riguarda l`incidenza dei nuovi nati stranieri sul totale della popolazione nata nel 2011, questa è massima in Emilia Romagna, dove raggiunge il 29,1% ed è minima in Puglia, dove si attesta intorno al 5,4%. Proprio guardando l`incidenza, si nota una profonda differenza tra Nord-Centro Italia e Sud: sono infatti il Molise, la Basilicata, la Sardegna, la Calabria, la Puglia, la Sicilia e la Campagna ad avere tassi di incidenza inferiori al 10%. A livello nazionale, i nati stranieri rappresentano il 18,4% del totale delle nascite del 2011. Gli incrementi maggiori rispetto all`anno 2010 si sono registrati in Molise (75,0%), Calabria (86,1%) e Campania (82,1%). Bisogna ricordare però che i numeri assoluti in queste regioni rimangono abbastanza ridotti, soprattutto in Molise (203 nati nel 2011), quindi, per esempio, è molto più significativo l`aumento del 42,6% registrato nel Lazio. “Infatti – aggiungono – se la presenza indica un maggiore radicamento sul territorio e un cambiamento di prospettiva all`interno del progetto migratorio, questo processo sembra avvenire più plausibilmente nelle regioni del Nord e Centro Italia piuttosto che in quelle del Sud. Infine, l`osservazione delle variazioni dell`età media al parto e del numero medio di figli sembra sottolineare come le donne stranieri si stiano lentamente avvicinando ai parametri delle donne italiane. Se infatti l`età del parto aumenta per tutte e il numero di figli diminuisce, questo processo è più veloce per le donne straniere, che tendono ad avvicinarsi sempre di più ai valori caratteristici delle donne autoctone. Davanti a questi dati – concludono i ricercatori – pare d`obbligo una seria riflessione sulla normativa sulla cittadinanza vigente in Italia”. |