Fiat e il caso Pomigliano Fornero: “L’azienda fermi i licenziamenti”

da quotidiano.net

Della Valle: “Ora intervengano Napolitano e Monti”

 

Marchionne scrive a ‘La Nazione’: “Fiorentini, mai offeso la vostra città” 

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Il ministro Passera: “Una mossa che non mi è piaciuta”. L’a.d. del Lingotto: “Credo nell’Italia, quella di Mario Monti, quella che vuole cambiare”

 

Il ministro del lavoro Elsa Fornero e l'a.d. Fiat, Sergio Marchionne, nello stabilimento di Pomigliano (Ansa)

Il ministro del lavoro Elsa Fornero e l’a.d. Fiat, Sergio Marchionne, nello stabilimento di Pomigliano (Ansa)

Roma, 1 novembre 2012 – “Non mi è piaciuta la mossa che è stata fatta”. Il ministro dello sviluppo Economico, Corrado Passera, commenta così la decisione della Fiat di mettere in mobilità 19 dipendenti per assumere i 19 lavoratori iscritti alla Fiom. La Fiat è “un’azienda libera e se la vedono al loro interno”, ha poi aggiunto Passera. “Certamente – ha aggiunto – è una buona notizia che Fiat abbiaconfermato di non volere chiudere impianti in Italia. Faremo il possibile perché siano attivi e produttivi e non quasi fermi come sono oggi”.

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ALT ANCHE DELLA FORNERO – Il ministero del Lavoro, Elsa Fornero, “invita la Fiat a soprassedere all’avvio della procedura di messa in mobilità, in attesa della verifica di una possibilità di dialogo che non riguardi soltanto il fatto specifico, ma l’insieme delle relazioni sindacali in azienda”. In una nota il ministro “constata, con rammarico e preoccupazione la novità della fattispecie che fa evolvere le relazioni industriali nel senso dello scontro e dell’indurimento della contrapposizione; la mancanza di volontà di dialogo di entrambe le parti e l’assenza di una posizione comune da parte sindacale”. In questa situazione, conclude la nota, il ministro del Lavoro “si adopererà per quanto di sua competenza per fermare l’avvitamento in una spirale nella quale tutti, dai singoli all’intero Paese, sono perdenti”.

MARCHIONNE – “Ci credo. Credo nell’Italia, quella di Mario Monti, quella che vuole cambiare“. Così l’ad di Fiat, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’, sottolinea: “Prima investo qui per andare a fare concorrenza ai tedeschi”. Poi solo dopo, Marchione dice che che mandera’ avanti la completa fusione Fiat-Chrysler: “Diciamo 2014-2015”. “Tutto insieme non lo posso fare”, aggiunge l’Ad del Lingotto.

DELLA VALLE ALL’ATTACCO – “Bisogna proteggere l’Italia da Marchionne e dagli Agnelli”. Così in una nota, Diego Della Valle secondo cui “il Presidente della Repubblica Napolitano e il premier Monti devono, a questo punto, intervenire e richiamare Marchionne e gli Agnelli al rispetto e al senso di responsabilità che devono al Paese”.

BONANNI – L’annuncio di Fiat, ha detto Bonanni, “a me non è piaciuto, perché avviene dopo una importante notizia, quella che gli investimenti continuano” e che il Lingotto intende “riportare entro il 2015 tutti gli operai al lavoro. Non mi è piaciuto che la Fiat faccia questo dopo una notizia così”. Quella dello scontro tra Fiat e Fiom è “una rincorsa continua” che “va fermata nell’interesse dei posti di lavoro” dice il leader della Cisl. “Bisogna trovare una soluzione”. La Fiom dovrebbe “rispettare la volontà della maggioranza nelle fabbriche” e, sostiene Bonanni, firmare l’accordo che le altre organizzazioni sindacali hanno siglato con il Lingotto. Passo che per il leader della Cisl consentirebbe “alla Fiat di non fare rincorse che non ci piacciono e mettono in grande imbarazzo chi, come la mia organizzazione – aggiunge – , lavora solo per dare certezze sul lavoro”.

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