Il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei aderisce all’Area Metropolitana

Provincia Etruria, Viterbo perde alleato

20/09/2012 – 04:00

 

VITERBO – “L’Area Metropolitana è un’opportunità in grado di cambiare la vita a tutti noi, soprattutto ai giovani’. Così il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei ha replicato a quanti, nei giorni scorsi, si erano espressi a favore della creazione di una provincia a nord del Lazio che, oltre a Viterbo e Rieti, comprendesse la città portuale.

Viterbo perde così un alleato prezioso per costruire la cosiddetta Provincia dell’Etruria.

Una ipotesi, questa, che era circolata all’indomani dei provvedimenti sulla spending review emanati dal governo Monti, in particolare quelli sull’abolizione e l’accorpamento di alcune province.

E la Provincia di Viterbo, con i suoi 321mila abitanti e 3.612 chilometri quadrati di superficie, scoprì di possedere soltanto uno dei due parametri fissati ieri dal consiglio dei ministri (350 mila abitanti e più di 2.500 chilometri di territorio). Da qui le due possibilità: accorparsi o scomparire.

Quella di una nuova Provincia dell’Etruria-Sabina fu subito l’ipotesi più gettonata nel dibattito che ne seguì, una possibilità che il mondo politico e socio-economico individuò non solo come la “meno peggio” una volta messi con le spalle al muro dalla revisione della spesa, ma addirittura come una nuova opportunità di rilancio del territorio.

La Provincia dell’Etruria – Sabina, nome con cui si ipotizzava di chiamare il nuovo ente locale, sarebbe sì sorta dalle ceneri delle Province di Viterbo e Rieti, ma si sarebbe arricchita anche dell’intero quadrante nord del Lazio, in sostanza di Civitavecchia e del suo hinterland.

Avrebbe superato i 500mila abitanti e un litorale considerevole, da Civitavecchia a Pescia Romana, attraverso Tarquinia e Montalto di Castro. Soprattutto avrebbe avuto il porto crocieristico più importante del Mediterraneo.

Ora le dichiarazioni del sindaco di Civitavecchia, Pietro Tidei, rischiano di mettere la pietra tombale su un progetto, in verità, minato in partenza.

Una circolare del Dipartimento delle riforme istituzionali della funzione pubblica, già nei primi giorni dello scorso mese di agosto minò alla base l’impalcatura del progetto “Provincia Etruria”, lasciando intendere che le aree territoriali con i “numeri” della Provincia di Viterbo non potevano aspirare a nessun accorpamento con altri Comuni o Province confinanti. Spianando di fatto la strada per inglobare la Tuscia nell’area metropolitana di Roma.

Un’ipotesi che ora, evidentemente, è sposata in pieno da Tidei, inizialmente piuttosto tiepido.

“Con l’Area Metropolitana – dice infatti il sindaco di Civitavecchia, del Pd –otterranno vantaggi diretti le piccole imprese turistiche e commerciali , le medie imprese potranno accrescere il proprio mercato e la competitività, i residenti avranno una migliore assistenza’.

Ad avviso di Tidei “Area Metropolitana significa trasporti ed infrastrutture di collegamento con la Capitale, una metropolitana di superficie e quindi il decentramento verso Civitavecchia di importanti uffici pubblici, ministeri, centri di eccellenza, strutture sanitarie e sedi di grandi società, sfruttando la sempre maggior vicinanza sia con Roma che con l’aeroporto’.

Civitavecchia, aderendo all’Area Metropolitana, secondo il sindaco, “verrà integrata nella galassia turistica di Roma, che oggi si ferma inspiegabilmente a Santa Marinella, e avrà un assetto urbanistico e infrastrutturale degno della Capitale’.

L’adesione alla provincia dell’Etruria, è il parere di Tidei, farebbe invece diventare Civitavecchia “la terza città a dividersi le risorse, sempre minori, che saranno destinate a Viterbo e Rieti. Nell’Area Metropolitana, al contrario, sarebbe la città dopo Roma Capitale”.

Viterbo-Tuscia: benvenuti ai confini dell’Impero.

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