Comitati no biogas ‘propongono’ Proposta di legge

da ansa

Sottoscritta da vari consiglieri, modificare legge su via

18 settembre, 16:59

ANCONA – Una ”proposta di proposta di legge” e’ stata presentata oggi dai rappresentanti di una trentina di comitati e associazioni no biogas ai consiglieri regionali delle Marche. Una procedura insolita per chiedere la modifica delle legge regionale n. 3 del 2012 sulla Valutazione di impatto ambientale, per altro gia’ impugnata dal Governo per incostituzionalita’, mentre da piu’ parti si chiede il varo di una nuova legge su biogas e biomasse.

”L’obiettivo – spiega Alfredo Sadori, del Comitato della Val Cesano – e’ di introdurre dei criteri in linea con la direttiva europea. Bisogna, cioe’, fare in modo di valutare non solo la potenza delle centrali, ma l’effetto cumulato con altri impianti e le ricadute sul territorio”. Una norma transitoria poi prevede ”anche la sospensione fino alla pronuncia della Corte Costituzionale sulla legge n. 3 delle autorizzazioni rilasciate nel quadro di quella norma. Le imprese titolari dei progetti possono chiedere il riesame e di sottoporli subito alla Via, prima della sentenza della Consulta”.

In consiglio ci sono gia’ un paio di proposte di legge giacenti, che pero’ i comitati non condividono, ritenendole troppo settoriali (”si occupano solo delle biomasse”). Cosi’ come non condividono l’idea di individuare le aree non idonee agli impianti. ”Anche in un’area idonea – sottolinea Sadori – non si puo’ impiantare un progetto sbagliato”.

Il testo e’ stato gia’ firmato dalla vice presidente dell’Assemblea legislativa Paola Giorgi e dall’assessore regionale Paolo Eusebi, entrambi dell’Idv (cosi’ come l’assessore all’Ambiente ed Energia Sandro Donati, finito nel mirino dei comitati e del suo stesso partito), da Enzo Marangoni (Popolo e territorio), Elisabetta Foschi (Pdl) e Gino Trasversini (Pd) e assegnato alla quarta commissione. Il presidente della quarta Enzo Giancarli (Pd) ha sottolineato che per fare sintesi e costruire una pdl e’ necessario l’apporto dei tre assessori Sandro Donati, Paolo Petrini (Agricoltura), Sara Giannini (Attivita’ produttive). Secondo Mirco Carloni (Pdl), che ha depositato a luglio una pdl sull’argomento, gli impianti debbono essere fatti dagli agricoltori, usando i residui della coltivazione intensiva, perche’ ”lasciando spazio alle altre imprese si apre la porta alla speculazione e alla distorsione della nostra agricoltura”.(ANSA).

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