Caffè News illumina il cuore di Ronciglione con 500 metri di poesie

 da Caffè News illumina il cuore di Ronciglione con 500 metri di poesie

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Alessandro Vettori è un artista in continua evoluzione.
Non si sente mai arrivato ad una meta e cerca sempre di sorprendere, ma soprattutto coinvolgere chi lo segue inventando nuove opere in cui la poesia, la musica, la pittura, si fondono in quello che è un sogno ad occhi aperti.
Il 13 ottobre prossimo a Ronciglione (Viterbo) Alessandro Vettori ci proverà di nuovo con una Installazione Poetica Sociale, durante la quale il cuore della città sarà spento ed illuminato dalle sue poesie, diventando a tutti gli effetti un contenitore di parole.
Ma già vi abbiamo svelato più del dovuto, lasciamo ora parlare il nostro Alessandro…

Alessandro cos’ è una Installazione Poetico Sociale e per quale motivo le persone dovrebbero parteciparvi?

E’ un’opera che viene realizzata per essere contenitore per un qualcosa di molto più grande dell’opera stessa, un’opera che andrò a costruire attraverso la proiezione di parole luminose in movimento che si impossesseranno della colonna vertebrale della mia cittadina dandogli per circa due ore e mezza un volto completamente nuovo. Le mie parole, le mie poesie, saranno soltanto una cornice, dei graffi, dei grafiti sui muri, per quella che è la vera poesia del mondo ovvero: noi stessi. Sarà il fruitore la vera opera d’arte, ognuno con i propri sentimenti, le proprie emozioni, la propria storia. Sarà la documentazione di tutti quegli occhi, di quei visi che guardano in su, della loro vicinanza fisica l’uno con l’altro la vera Installazione Poetico Sociale. Ognuno porterà con sé un vissuto, questo è innegabile, saranno migliaia di vissuti che accenderanno la notte incastonandosi come un diamante nel buio. Per questo vorrei che la gente venisse per portare il proprio vissuto, i propri occhi per dichiarare insieme: Noi siamo la più bella poesia del mondo.

Cosa accadrà nella serata di sabato 13 ottobre e come è nata l’ idea?

Nella serata di sabato 13 ottobre il cuore di Ronciglione verrà completamente spento e la città diventerà per due ore un contenitore di parole, di emozioni, illuminata tramite 40 proiettori dalle sole poesie ed è il frutto di tutta la mia carriera artistica partendo dallo Scultore delle lettere passando per le Visioni Poetiche sino all’ Installazione Poetico Sensoriale.
Sono 400 metri di speranze, sogni, poesie, empatie.
L’idea nasce dalla mia passione per un grandissimo artista tedesco, Joseph Beuys.

Come farai a costruire e gestire un’opera così imponente?

L’ opera è molto grande, come dicevo occuperà un percorso di 400 mt, con quasi 500 mq di proiezioni, per la via principale e la piazza centrale.
Gestire questo percorso con 40 postazioni per i proiettori, l’ accoglienza, tutto il lato della pubblicità dell’opera da solo sarebbe stato ovviamente impossibile ed è per questo che è nato un gruppo di lavoro creato grazie al desiderio volontario di tante persone che mi hanno voluto aiutare nella realizzazione di questa grande opera, in particolar modo di Caffè News.
Dai singoli al Forum Giovani Ronciglione, al Comune, a tante associazioni del luogo, un’opera sociale già dal suo punto di partenza, aggregare tante persone che si muovono insieme per uno stesso fine. In questo momento già ci sono persone che si stanno incontrando per lavorare a quest’opera e a loro vanno i miei ringraziamenti perché credono nell’impatto sociale ed emozionale di quest’ opera e nel messaggio che essa darà alla società ma soprattutto perché senza di loro sarebbe stato impossibile realizzarla.

Un messaggio contro la solitudine sociale. Cos’ è per te la solitudine sociale e chi si sente veramente solo?

La solitudine sociale è attualmente il male invisibile più grande che sta vivendo l’umanità.
E’ un male che si è costruito nel corso degli anni, o meglio, un po’ ce lo siamo costruito da soli, un po’ ce lo hanno costruito addosso, comunque ci ha resi distanti.
Non ci siamo resi conto che abbiamo contribuito a creare dei meccanismi sociali che ci hanno portato ad essere soli.
Ci si rifugia nelle case, ci si nasconde dietro ad un social network, parliamo telefonicamente e questo porta ad una solitudine sulla quale si potrebbe però volendo soprassedere perché è la solitudine di chi si allontana da qualcosa che non gli piace e vuole restare solo.
La solitudine che io intendo è quella forzata in cui non ci permettono più di avere coraggio, la solitudine di chi vorrebbe reagire ma non può farlo perché si rende conto di essere lasciato solo e questo ti porta a subire dei meccanismi obbligati.
Giorni fa scrivevo sul mio stato di facebook,”ci sono persone che non possono permettersi nemmeno il coraggio”, questo mi spacca dentro, questa è la solitudine sociale che mi terrorizza, il non poter reagire alle sopraffazioni, alle umiliazioni perché non te lo puoi permettere, perché hai talmente poco che se lo perdessi per lottare per una giusta causa come faresti poi, chi ti aiuterebbe, chi è disposto a lottare con te per la tua sopravvivenza?
E’ questo il punto, siamo distanti ed io vorrei invece auspicare che tutti coloro che parteciperanno uno accanto all’altro dentro la mia opera si respirassero vicini, spalla a spalla, che si strusciassero, che si annusassero, che si rendessero conto di essere non migliaia di poesie, ma una grande e unica poesia che nessuno potrà più cancellare.

La tua, oltre ad essere un’opera, è soprattutto una provocazione, un modo per abbattere questa solitudine sociale. Al di fuori della tua installazione, come si può combattere?

La solitudine sociale si combatte con l’accrescimento della cultura personale, tornando a parlare, ritrovando quell’ umanità che troppo spesso manca.
Più una persona cresce culturalmente più riesce a crearsi delle difese e forse a ritrovare anche il coraggio e la forza di difendersi.
Riguardo l’opera, sì, è ovviamente una sorta di provocazione che passa per la poesia.
Alcuni dicono che la poesia salverà il mondo, io non so se lo salverà veramente, però migliaia di persone che occupano una via e tutte insieme se ne rendono conto e vogliono affermare che siamo noi la vera poesia del mondo è un messaggio molto forte.

Qual’ è il messaggio che vorresti lanciare a chi si sente veramente solo?

Il messaggio che vorrei lanciare è quello di una persona che si è sempre messa in gioco, che ha tagli come ce li hanno tutti, che è pieno di sconfitte, di umiliazioni come tutti ma che nonostante tutto sogna e vuole sentirsi vivo perché quando mi abbattono un sogno io ne aspetto uno ancor più grande e non mi potranno fermare sempre. Un artista, o come amo definirmi io, un navigante non ha mai un punto di arrivo, tende all’ infinito cosciente che questo non esiste, ma lo vuole più di ogni cosa.
Vorrei che ognuno di noi riuscisse a comprendere quanto bella ed unica è la propria storia, quanto è bello ed unico fondersi con altre storie, ci costruiamo sempre infinite limitazioni creando legami che ci tengono per le caviglie, io credo che ogni tipo di legame tra gli uomini dovrebbe invece essere un’amplificazione che ci può portare a volare. La solitudine vorrei fosse più “Solitude” come per gli inglesi, quella interiore,di ricerca del sé, una solitudine che si attua per conoscersi a fondo, una solitudine che è la vera, grande preparazione per la condivisione. Quindi viviamo in sogni più grandi di noi sempre convinti di poterli realizzare, diamoli agli altri, costruiamoli insieme.
Vorrei che tutto questo divenisse un giorno itinerante e che questa grande poesia arrivasse nella colonna vertebrale di tantissime città. Sono un po’ megalomane, sono un assiduo sognatore, ma alla fine sono solo una semplicissima persona che crede fortemente in quello che fa.
Grazie di tutto e mi scuso per il disturbo, invitando tutti a partecipare redazione di Caffè News compresa.

Ovviamente anche Caffè News ci sarà, collaborerà fattivamente all’iniziativa e invita tutti a partecipare alla tua opera, un’ installazione unica al mondo che certamente regalerà grandi emozioni.

A poi…

 

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