Naufragio Lampedusa. UNHCR: troppi morti per indifferenza

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Notizia 

7 settembre 2012 18:40

 

 

Ancora una tragedia nel Canale di Sicilia. Un barcone carico di migranti tunisini ha fatto naufragio a circa 12 miglia da Lampedusa: 56 quelli tratti in salvo (tra loro una donna incinta e cinque minori non accompagnati) ma all’appello ne mancherebbero 79, se e’ giusto il numero di 136 passeggeri indicato da alcuni testimoni.
I soccorsi sono scattati nella notte, dopo l’allarme lanciato nel pomeriggio di ieri con un telefono satellitare: “Siamo naufragati. Sul barcone c’erano almeno cento persone”, ha detto una voce concitata ai carabinieri. Sul posto si sono immediatamente diretti mezzi della Guardia costiera e della Guardia di finanza. In azione anche navi della Nato, una italiana, una tedesca, l’altra turca. Per adesso e’ stato trovato un solo corpo, ma le ricerche dei dispersi vanno avanti senza sosta. Giallo sulla sorte del barcone che non e’ stato ancora trovato: potrebbe essere affondato oppure gli stranieri potrebbero essere stati abbandonati nei pressi dell’isola di Lampione per poi fare ritorno in Tunisia. Molte risposte si attendono dai racconti dei sopravvissuti.
La procura della Repubblica di Agrigento ha aperto un’inchiesta: si procede per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio. Gli investigatori stanno tentando di individuare eventuali scafisti. Le indagini sono coordinate dal procuratore della Repubblica Renato Di Natale e dal sostituto procuratore Antonella Pandolfi.
“Non dobbiamo mai abituarci a questi drammi, all’idea che ancora oggi attraversare il Mediterraneo in cerca di un lavoro e di una vita dignitosa diventi per migliaia di uomini e donne una roulette russa”, ha sottolineato il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. “Tutte le forze dell’ordine, i pescatori e i cittadini di Lampedusa stanno in queste ore contribuendo alle ricerche e al soccorso dei sopravvissuti”.

“Non esiste un’emergenza sul fronte sbarchi, ma un’emergenza per le troppe morti in mare nel Mediterraneo”. La portavoce dell’Alto commissariato per i rifugiati dell’Onu (Unhcr) Laura Boldrinispiega a Radio 24 che in Italia nel 2012 sono arrivate appena 7mila persone via mare.
“Un numero assolutamente contenuto soprattutto se lo si confronta con i dati dell’anno scorso – continua Boldrini a Radio 24 – quando in questo periodo erano gia’ arrivate da inizio anno 52mila persone”. La vera emergenza per Boldrini “sono le morti in mare che restano molte e che si potrebbero arginare”. Al di la’ delle responsabilita’ specifiche dei singoli naufragi”, su cui e’ di primaria importanza fare chiarezza per evitare che il Mediterraneo diventi una sorta di terra di nessuno dove vige l’impunita’ – dice ancora Boldrini – vi e’ una responsabilita’ collettiva legata all’indifferenza e al considerare tutto cio’ ineluttabile, anziche’ cercare soluzioni concrete per evitare che cio’ si ripeta”. 

 

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