A Bagnaia una centrale a biogas?

da viterbonews24

Lo annuncia Lega Federalista, ma l’assessore all’urbanistica lo smentisce

07/09/2012 – 16:47

 

VITERBO – Mentre nel Comune di Viterbo imperversa la crisi, dopo le dimissioni del sindaco di Marini, a Palazzo dei Priori spunta il giallo di una presunta centrale a biogas nei pressi di Bagnaia. Ad annunciare la possibile costruzione dell’impianto nella frazione viterbese è stata Lega Federalista in una nota ufficiale, sostenendo che: “la centrale di Bagnaia, di cui abbiamo notizia a causa di una delibera provinciale, è attualmente all’esame del settore urbanistica del Comune di Viterbo”. Ma dall’assessore competente, Claudio Ubertini, arriva la smentita: “Nel nostro settore non è al vaglio alcun progetto di questo tipo”.

Secondo Lega Federalista, l’impianto dovrebbe sorgere nella zona detta Fornaci. “Da quanto ne sappiamo dovrebbe trattarsi di una centrale piccola: 0,999 Megawatt – affermano -. Una potenza scelta ad hoc, perché, essendo inferiore a un MW, secondo la normativa vigente, non richiede lo studio dell’impatto ambientale. Follia se si considera il fatto che la zona di Bagnaia è area a rilevante interesse naturalistico e storico-culturale. Si pensi a Villa Lante, luogo che se ci degnassimo di pubblicizzare porterebbe turismo”.

“Il problema più banale è legato ai cattivi odori emessi dalla fermentazione dei vegetali e/o dal liquame associato, che sarebbe risolvibile mediante una corretta gestione dell’impianto – continuano da Lega Federalista -. Purtroppo, però, molte di queste centrali stanno sorgendo lontano dalle zone di produzione del liquame e vicino alle abitazione, con il conseguente pesante disagio per le popolazioni. Questo comporta tra l’altro uno spostamento di migliaia di camion a livello esclusivamente locale, in quanto gli impianti sono alimentati da filiera corta con una conseguente diminuzione dell’inquinamento derivante dal trasporto su lunghe distanze”.

Secondo Lega Federalista, poi, un ulteriore e preoccupante svantaggio sarebbe che i digestori non riuscirebbero a neutralizzare completamente i batteri presenti, in particolare i clostridi, che sono batteri termoresistenti (a questa famiglia appartengono i batteri che provocano botulismo e tetano). “Per questo motivo – affermano – la regione Emilia-Romagna, ad esempio, nelle sue linee guida per la localizzazione delle centrali a biogas, ha stabilito che il territorio di produzione del Parmigiano-Reggiano sia considerato non idoneo all’installazione di impianti di questo tipo”.

“Abbiamo deciso di rendere di dominio pubblico la notizia, confidando in una pronta reazione della società civile – concludono da Lega Federalista -. Serve uno scatto per riprendere in mano il nostro destino e il presente e futuro di un territorio”.

La polemica si lega a quella scattata in questi giorni a Soriano nel Cimino per la costruzione di una centrale a biogas a Sant’Eutizio, che ha generato molta preoccupazione nei cittadini.

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