Si diede fuoco a Montecitorio, è morto Angelo di Carlo

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Il 54enne forlivese non ce l’ha fatta

 

Una veglia in piazza per ricordare ‘Sgargy’ 

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Era ricoverato dall’11 agosto all’ospedale Sant’Eugenio per le estese ustioni causate dall’estrema protesta

 

Angelo Di Carlo durante una delle manifestazioni con l'associazione forlivese Clan-Destino

Angelo Di Carlo durante una delle manifestazioni con l’associazione forlivese Clan-Destino

Forlì, 19 agosto 2012 – Non ce l’ha fatta Angelo di Carlo, 54 anni, originario di Roma ma da anni trasferitosi a Forlì, che l’11 agosto si era dato fuoco davanti a Montecitorio. La notizia arriva dai carabinieri. La sua era stata una protesta contro la disoccupazione, da anni lottava infatti contro la precarietà del lavoro. E’ morto al Sant’Eugenio, dove era ricoverato dopo le vaste ustioni (sull’85% del corpo). 

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La vicenda. Era l’una di notte quando l’operaio arrivò in piazza Montecitorio, tirò fuori una bottiglia piena di liquido infiammabile e se la rovesciò addosso appiccando il fuoco con un accendino. Così, a mo’ di torcia umana, si era poi lanciato verso l’ingresso della Camera dei Deputati.
 

Nonostante il tempestivo intervento dei carabinieri, che provarono a spegnere le fiamme con gli estintori, l’uomo si procurò ustioni di secondo e terzo grado. L’operaio, vedovo, aveva grosse difficoltà economiche a causa della perdita del lavoro, ed era impegnato in un contenzioso con i tre fratelli per un’eredità. 

Nello zainetto che aveva con se’ c’erano, due lettere, una per il figlio, a cui ha lasciato 160 euro.

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