Presunti innocenti nelle carceri italiane. Stato di illegalità.

28 Luglio 2012 – da viterbotv.it

Presunti innocenti:
sono il 42% dei detenuti nelle carceri italiane. 
Gli altri si trovano dentro e, oltre a scontare la pena, dovrebbero partecipare alle attività di rieducazione. Sì, dovrebbero. In Italia tutto si dovrebbe fare, tutto dovrebbe essere, tutto sarebbe meglio se…, condizionalmente parlando, tutto c’è, ma nulla funziona. Tutto è bello, ma niente si attiva, tutto astrattamente è ben studiato, ma all’atto pratico è mal gestito. Tutto, insomma, potrebbe e dovrebbe andare meglio, ma in effetti va sempre peggio. 
Cui prodest?
In una Italia puramente tecnica, oserei dire bancaria, c’è altro a cui pensare… cui prodest scelus, is fecit.

E mentre ci si pensa, c’è chi tenta il suicidio, c’è chi soffre una condizione illegale, dentro le carceri italiane e c’è chi, come gli Avvocati Penalisti, esprime partecipazione e solidarietà con gesti simbolici, con i detenuti e con chi opera all’interno delle carceri. Manca chi dovrebbe agire,  chi dovrebbe gestire e trovare soluzioni adeguate. Appunto… dovrebbe. La Camera Penale di Viterbo ritiene che non ci sia più tempo da perdere, e bisogna agire subito. 

Per questo motivo il presidente della Camera Penale di Viterbo, Fabrizio Ballarini, non nuovo a questo tipo di allarme accorato, lancia di nuovo un appello lamentando ancora una volta lo stato attuale del carcere di Mammagialla, con lo scritto che alleghiamo.

La Camera Penale di Viterbo segue con attenzione le vicende che riguardano la situazione del Carcere di “Mammagialla”. 

Solo qualche settimana fa abbiamo dovuto commentare l’ennesimo tentativo di suicidio all’interno dell’Istituto, lamentando gli inascoltati allarmi che nel tempo gli Avvocati Penalisti hanno lanciato alle Istituzioni, anche attraverso gesti simbolici di partecipazione e solidarietà con i detenuti e coloro che operano all’interno del carcere, come lo sciopero della fame di alcuni membri del consiglio Direttivo, nel giugno dell’anno scorso.

Ancora una volta dobbiamo commentare con sconcerto la notizia dell’assenza di attenzione da parte del Dap nei confronti del Carcere di “Mammagialla”, che nell’assegnare il personale della Polizia Penitenziaria nel Lazio non ha ritenuto di intervenire in una struttura che, a detta dello stesso Dap, ha effettivi in misura inferiore all’organico per 155 unità di personale.

Soltanto ieri, alcuni Avvocati che erano a colloquio con i loro assistiti detenuti, proprio a causa della diffusa carenza di personale, aggravata dal periodo di ferie, sono stati invitati ad anticipare l’orario di conclusione degli incontri.

E’ anche questo uno dei disservizi che la situazione determina, oltre a quelli gravissimi della difficoltà del controllo interno ai detenuti, denunciati dai Sindacati.

La Camera Penale di Viterbo esprime la propria solidarietà al personale della Polizia Penitenziaria del Carcere di “Mammagialla”, auspicando che il Dap possa individuare soluzioni per potenziare gli effettivi dell’Istituto.

In una situazione come questa in cui il carcere è sovraffollato, gli agenti di Polizia Penitenziaria sono pochi e si pensa soprattutto a gestire l’emergenza l’attività di rieducazione, alla quale è pure finalizzata la detenzione carceraria, diventa una Chimera (“Lion la testa, il petto capra, e drago la coda; e dalla bocca orrende vampe vomitava di foco … -Iliade, VI, 223-225 )

Lo stato di illegalità permanente in cui si trovano i detenuti italiani, il 42% dei quali, ricordiamo, è presunto innocente, deve essere rimosso con l’impegno e la responsabilità di chi è preposto alla gestione di un settore così delicato. Occorre agire e subito. 

Fabrizio Ballarini
presidente della Camera Penale di Viterbo

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