Civitavecchia: Polemiche sulla Civitavecchia-Orte „

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Civitavecchia-Orte, secco no della Rfi. Polemiche dal Comune e dall’Assessorato Regionale ai Trasporti

Le Ferrovie dello Stato hanno detto no alla realizzazione della Civitavecchia-Orte. Immediata la replica dell’amministrazione comunale di Civitavecchia e dell’assessore alla Mobilità e ai Trasporti Francesco Lollobrigida

di Sonia Bertino 13/07/2012
 
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Un secco “no” da parte della Rfi sulla Civitavecchia-Orte. E’ questo che ha mandato su di giri l’amministrazione comunale.

“L’abbinamento della ferrovia Civitavecchia-Orte al completamento della superstrada, la costruzione a nord del raccordo ferroviario in luogo dell’attuale svincolo, collegherebbe Civitavecchia al terminale di Trieste del Corridoio 5 sud”. Così interviene l’amministrazione comunale. “In queste occasione, infatti, i progetti si ricongiungono e si collegano tra loro. In periodo di crisi non è più lecito che la mano destra non sappia ciò che fa la sinistra che nel frattempo ha realizzato un nuovo porto a Civitavecchia. La Civitavecchia Orte spaventerebbe RFI più dell’Alta velocità? Forse è il momento di entrare in un’analisi complessiva che inizi a prendere in considerazione non solo l’opera nel suo insieme, ma i suoi vari “moduli” ad iniziare dal tratto che va fino al ponte del Lasco un primo passo per”dare ossigeno” all’area retro portuale che comprende Civitavecchia, Tarquinia ed Allumiere e per iniziare a superare i ritardi strutturali del trasporto merci su ferro. Per questo motivo secondo l’Amministrazione è necessario aprire al più presto un confronto nelle sedi istituzionali con RFI che riveda, alla luce della realtà economica attuale, valutazioni fatte dal vecchio ente ferroviario e riferibili ad un passato che non ha più niente a che vedere con il futuro che oggi si progetta per Civitavecchia ed il suo scalo Mediterraneo”.

E sulla Civitavecchia-Orte prende la parola anche l’assessore regionale alla Mobilità e ai trasportiFrancesco Lollobrigida invitando le Ferrovie dello Stato a fare pace con se stesso. “Da una parte c’è Italferr, società del gruppo, che vince la gara e sta realizzando il progetto per la Civitavecchia-Capranica-Orte, opera alla quale la Regione Lazio crede; dall’altra abbiamo Rfi, che sostiene pubblicamente l’inutilità dell’opera. Se così fosse, a che scopo effettuare una progettazione dal costo di circa 2 milioni di euro senza la prospettiva di poterla utilizzare? Rfi – prosegue l’assessore – continua a non investire sulle potenzialità del trasporto merci su ferro, a loro avviso in contrasto con scelte nel breve periodo più redditizie (alta velocità). Il passante Tirreno-Adriatico, seppur con le molte difficoltà tecniche da affrontare per bypassare la barriera degli Appennini, appare l’unica vera possibilità per congiungere il Lazio, attraverso la porta naturale sul Mediterraneo di Civitavecchia, all’Europa dell’Est in maniera rapida e a basso impatto ambientale. Gli investimenti per i corridoi europei passano anche da questi modelli”.

E chiede al gruppo Fs “di chiarire le dichiarazioni contrastanti che metterebbero in discussione, se fossero vere, l’utilità di una progettazione alla quale essi stessi per coerenza dovrebbero rinunciare. Tutto ciò pur ricordando che spetta solamente alle istituzioni il ruolo di indirizzo e programmazione dello sviluppo”.

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Avatar di Gaimone

Gaimone:

Infatti alle Ferrovie interessa solo l’AV. Tanto nel nostro paese le merci vanno allegramente su gomma! Basta uno sciopero degli autotrasportatori per paralizzare una nazione. 
Come si pensa di sviluppare il porto di Civitavecchia sotto l’aspetto delle merci solo con un’autostrada per Roma, una incompleta superstrada per Orte (già se ne parlava nel 196 8)e da una costruenda autostrada verso il porto “concorrente” di Livorno? 
Un convoglio ferroviario di 1200t equivale a 60 TIR che inquinano, intasano e portano morte sulle strade. 60 TIR che viaggiano su lunghissime distanze.
La ferrovia ha caratteristiche non idonee al trasporto merci? Ok, non è tutta in rettifilo e pianeggiante,ma in Svizzera e sul valico del Frejus i treni come fanno a muoversi? 
Con la liberalizzazione dei trasporti, nel nord Italia, nel nodo ferroviario di Verona, ci sono compagnie ferrovie private tedesche che sono vettori ferroviari a tutti gli effetti con tanto di proprio materiale rotabile (locomotive e vagoni) pagano l’affito dell’infrastruttura (binario) alle Ferrovie e movimentano merci dall’Italia verso la Germania.
Perchè allora le nostre Ferrovie non completano la linea Civitavecchia-Orte e la danno in affitto così non ci rimettono economicamente come dicono?
Le acciaierie di Terni della Thyssen Krupp (tedeschi) in passato si erano dette interessate a farsi carico con propri mezzi del trasporto di materia prima e lavorata dalle acciaierie al porto di Civitavecchia. La stessa Autorità Portuale di Civitavecchia potrebbe fare lo stesso con propri mezzi come succede da anni in Olanda: il porto di Rotterdam oltre ad avere i mezzi di banchina ha anche materiale rotabile impiegato nel vasto retroporto.
Questa è l’unica possibilità per il futuro della ferrovia in questione.
Una volta che c’è il binario si può pensare di realizzare anche treni turistici per la Tuscia e l’Umbria sempre con l’affitto della tratta come fa oggi sulla FR5 la SeaTrain.

 

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