Il nostro commento alle dichiarazioni di RFI e una nota del Comune di Civitavecchia

ritengo importante che il Comune di Civitavecchia si sia fatto sentire sulla questione della Civitavecchia Orte. Ho partecipato alla riunione dell’11 a Civitavecchia e ho ascoltato quasi tutti gli interventi del pomeriggio. Non ho potuto ascoltare i dirigenti FS che hanno stroncato l’ipotesi della riapertura. Non riesco a comprendere come possa un paese come l’Italia ancora delegare la politica dei trasporti ferroviari al signor Moretti e amici. Le ferrovie in tutto il mondo sono le infrastrutture portanti del sistema trasporti e in Italia al contrario ancora si parla di costruire strade con costi enormemente superiori e danni ambientali. La politica dei trasporti, obbligatoriamente deve cambiare.Lo sviluppo del nostro territorio è possibile se i cittadini e le amministrazioni locali sapranno pretendere il cambiamento. Spetta ancora una volta a noi cittadini lavorare per questo. Il signor Moretti non si sostiituisca ancora alla volontà del territorio. Basta con le FS di Moretti chiediamo al Governo maggiore azionista delle ferrovie le sue dimissioni.

Raimondo Chiricozzi

 

da trcgiornale la risposta del Comune di Civitavecchia

 

Scritto da Redazione Giovedì 12 Luglio 2012 19:35

L’amministrazione comunale esprime profondo dissenso per le dichiarazioni, definite “inaccettabili” di Rfi sulla Civitavecchia Orte.

 

“Rfi – si legge nella nota diramata da Palazzo del Pincio – ribadisce infatti un “no” polveroso, vecchio almeno di dieci anni, senza considerare l’evoluzione che il porto di Civitavecchia ha nel frattempo subito, quali siano oggi le sue reali potenzialità e quali i piani di sviluppo nel settore delle merci. L’abbinamento della ferrovia Civitavecchia- Orte al completamento della superstrada, la costruzione a nord del raccordo ferroviario in luogo dell’attuale svincolo, collegherebbe Civitavecchia al terminale di Trieste del Corridoio 5 sud. Su questa direttrice, partendo dal porto di Civitavecchia, già dotato di un Interporto oggi non ancora attivo, passa non solo il futuro dello scalo, ma un pezzo della ripresa economica dell’intero Paese. Vedere Rfi seduta su una posizione ben nota, ma del tutto superata fa domandare a questa amministrazione persino quale sia il senso della partecipazione dell’ente ferroviario a manifestazioni come la due giorni del Mediterraneo. In queste occasione, infatti, i progetti si ricongiungono e si collegano tra loro. In periodo di crisi non è più lecito che la mano destra non sappia ciò che fa la sinistra che nel frattempo ha realizzato un nuovo porto a Civitavecchia. La Civitavecchia Orte spaventerebbe Rfi più dell’Alta velocità? Forse è il momento di entrare in un’analisi complessiva che inizi a prendere in considerazione non solo l’opera nel suo insieme, ma i suoi vari “moduli” ad iniziare dal tratto che va fino al ponte del Lasco un primo passo per”dare ossigeno” all’area retro portuale che comprende Civitavecchia, Tarquinia ed Allumiere e per iniziare a superare i ritardi strutturali del trasporto merci su ferro. Per questo motivo secondo l’amministrazione è necessario aprire al più presto un confronto nelle sedi istituzionali con Rfi che riveda, alla luce della realtà economica attuale, valutazioni fatte dal vecchio ente ferroviario e riferibili ad un passato che non ha più niente a che vedere con il futuro che oggi si progetta per Civitavecchia ed il suo scalo”.


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