Nuove tecnologie e vita quotidiana: stop alle “scartoffie” con un click

da viterbonews24

  

di Giovanna Bianconi

Con il decreto sulla semplificazione amministrativa, il governo Monti punta sulle nuove tecnologie informatiche. La strategia è duplice: da un lato promuove appunto la semplificazione di procedure burocratiche e amministrative, dall’altro cerca di stimolare la diffusione informatica, che nel nostro Paese ancora arranca.

Infatti, da non credere, siamo ancora al 16° posto nell’area UE nel rapporto tra utenti internet e popolazione. Le cose dovrebbero in parte migliorare quando i servizi dei Comuni e le pratiche universitarie saranno disponibili online, prima parzialmente e poi del tutto.

Il governo intende inoltre valorizzare il patrimonio informativo pubblico, offrire un ventaglio di servizi agli utenti e, non ultimo, rendere gli accessi ai siti internet più semplici per tutti i cittadini. Si parte dal presupposto che l’utilizzo diffuso degli strumenti per lo scambio dei documenti digitali, il trattamento di transazioni e lo sviluppo delle reti aperte costituisca il modo per migliorare la qualità della vita dei cittadini e la competitività del sistema economico di una nazione perché si crea man mano nuovo valore.

E l’Europa da anni si prodiga in questo senso: è attivo presso la Commissione Europea il Direttorato generale sulla Società dell’Informazione e i Media, che sviluppa specifici piani e iniziative per la promozione e adozione delle tecnologie dell’informazione e la comunicazione in tutti i settori (pubblica amministrazione, imprese, banche, consumatori) e nei rapporti tra tutti gli operatori, sia nelle attività produttive che in quelle di erogazione dei servizi pubblici e privati.

Certo i dati sono in costante crescita, ma in una nazione a popolazione anziana come l’Italia molti rischiano di essere tagliati fuori dal “digital divide”. E’ il divario digitale tra chi ha accesso alle tecnologie dell’informazione, soprattutto pc e internet, e chi ne è escluso. Ciò può avvenire, parzialmente o totalmente, per differenza di età, appartenenza a gruppi etnici o sociali, livello di istruzione, condizioni economiche, ecc..

Gli esclusi non riescono a tenersi al passo col mondo di oggi, cioè con la società dell’informazione e della comunicazione. Essa è definita in sociologia come quel modello destinato a succedere alla società industriale che tutti abbiamo conosciuto. Infatti quello che più la caratterizza è la centralità di un bene immateriale come l’informazione rispetto ai vecchi settori dell’economia (agricoltura, industria, terziario).

Allora per non lasciare indietro intere fasce di cittadini nel prossimo futuro si renderà sempre più necessario promuovere corsi di alfabetizzazione informatica e di patente europea per l’uso del computer. Del resto anche per gli anziani e per i soggetti più deboli della popolazione le opportunità che offre il pc e soprattutto la rete sono notevoli, e potrebbero contribuire a colmare molti vuoti di solitudine ed emarginazione.

Mentre per le persone in età lavorativa una buona conoscenza informatica è condizione ormai quasi imprescindibile per trovare un impiego, per le persone della terza e quarta età utilizzare il computer significa mettersi in contatto più facilmente con gli altri laddove difficoltà logistiche o handicap fisici non lo consentano.

Negli ultimi anni alcune associazioni attive in ambito sociale e con esperienza di formazione in informatica hanno sviluppato corsi specifici per anziani, ma hanno visto i loro progetti rimanere chiusi nei cassetti delle amministrazioni locali e provinciali. Di certo la crisi in cui il Paese è scivolato non facilita questo tipo di decisioni, e molti politici locali sperano in una copertura finanziaria delgoverno proprio per far fronte alle nuove esigenze di formazione.

Attendendo che la pubblica amministrazione faccia la sua parte in accordo con le linee-guida governative, ognuno di noi può e deve darsi da fare per aiutare chi finora non ha preso il treno dell’informatica. Si potrebbe iniziare insegnando ad un genitore o ad un nonno a navigare su internet. Dopo l’iniziale timore di rompere qualcosa, sarà lui stesso ad esaltarsi per il nuovo mondo che si apre davanti ai suoi occhi.

Attenzione però: vigilate e soprattutto informatelo bene sui rischi di phishing, gioco e vendite online. Quel mondo fatto di lettere, numeri e immagini colorate non è meno cattivo di questo.

 

 

16/05/2012 – 16:32

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