“Degrado delle acque del lago di Vico e rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione”. L’on. Gino Bucchino ha presentato una nuova interrogazione parlamentare

“Degrado delle acque del lago di Vico e rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione”. L’on. Gino Bucchino ha presentato una nuova interrogazione parlamentare

                           

 

L’on. Gino Bucchino, il 28 giugno 2012, ha presentato  una nuova interrogazione parlamentare al ministro dell’ambiente e al ministro della salute, in merito alla gravissimo degrado dell’ecosistema  del lago di Vico e ai  possibili rischi sanitari per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione che ne utilizzano le acque.

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Comunicato stampa a cura dell’ Associazione italiana medici per l’ambiente -Isde (International Society of Doctors for the Environment) di Viterbo

 

Viterbo, 29 giugno 2012

 

Per comunicazioni: Isde di Viterbo, tel.3383810091, e-mail: isde.viterbo@gmail.com

 

 

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Di seguito il testo dell’interrogazione parlamentare

 

 

ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 16

Firmatari

Primo firmatario: BUCCHINO GINO

Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO

Data firma: 28 giugno 2012

Destinatari

  • • MINISTERO DELLA SALUTE
  • • MINISTERO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

On. Gino Bucchino, al Ministro della salute, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e

del mare,

per sapere, premesso che:

  • • l’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the

Environment ) di Viterbo, in considerazione del gravissimo e documentato degrado delle

acque del lago di Vico, ha più volte chiesto di conoscere l’attuale classificazione di queste

acque e il tipo di trattamento cui sono ordinariamente sottoposte;

  • • questa richiesta, ancora senza una risposta ufficiale, si è resa necessaria ed è urgente in

quanto gli acquedotti dei Comuni di Ronciglione e Caprarola sono riforniti per la maggior

parte da acque captate proprio da questo lago;

  • • sono ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico: frequenti

ed intense fioriture – favorite anche dall’utilizzo di fertilizzanti e fitofarmaci – dell’alga rossa

Plankthotrix rubescens produttrice di numerosi tipi di tossine dette microcistine (non

termolabili) a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena,

marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque, sempre più scarsa

trasparenza di esse e presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nei sedimenti;

  • • nel corso degli ultimi due anni sono stati presentati dati allarmanti («Attività di contrasto al

degrado della qualità delle acque del lago di Vico» assessorato all’ambiente della Provincia

di Viterbo) che hanno evidenziato la presenza di arsenico e di altre sostanze tossiche e

cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: mercurio, idrocarburi policiclici

aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di arsenico – 647 mg/kg SS (valore

soglia 20 mg/kg SS) -, cadmio – 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) – e nichel – 566

mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS);

  • • ulteriori risultati di indagine presentati dall’Arpa Lazio – sezione di Viterbo presso il

dipartimento regionale rifiuti ed energia – hanno confermano la presenza di arsenico in

concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri;

  • • un rapporto del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia del 25 marzo 2010,

prot. 38, relativo ai risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della

Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il magazzino materiali di Difesa Nbc

di Ronciglione (sede posta in prossimità del lago, nella quale durante l’ultimo conflitto

mondiale, era attivo «un impianto per la produzione e il deposito di ordigni a caricamento

speciale» presumibilmente atto alla produzione di armi chimiche), ha evidenziato la

presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito e, da

carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati, valori di arsenico superiori a

quanto previsto dalla normativa in vigore;

  • • le popolazioni di Caprarola e Ronciglione che utilizzano ordinariamente l’acqua captata dal

lago come bevanda, per le preparazioni alimentari ed uso igienico-sanitario, possono essere

esposte alle tossine prodotte dall’alga rossa e alle altre sostanze tossiche e cancerogene;

  • • l’ Isde di Viterbo, non avendo ricevuto specifica risposta da parte delle competenti

istituzioni, con lettera del giorno 10 aprile 2012 ha sollecitato anche l’intervento del

Prefetto di Viterbo per acquisire l’attuale classificazione delle acque del lago e per

verificare, l’ottemperanza, da parte delle Istituzioni ed enti preposti, al D.Lgs. 152/06;

  • • questo Decreto individua tra le acque superficiali a specifica destinazione funzionale, le

“acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” e stabilisce che le

acque dolci superficiali destinate alla produzione di acqua potabile, in base alle

caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche possedute, siano classificate dalle

Regioni, nelle categorie A1, A2, A3 e sottoposte ai seguenti trattamenti:

categoria A1: trattamento fisico semplice e disinfezione;

categoria A2: trattamento fisico e chimico normale e disinfezione;

categoria A3: trattamento fisico e chimico spinto, affinazione e disinfezione;

  • • sempre questo stesso Decreto legislativo impone che le acque dolci superficiali che

presentano caratteristiche fisiche, chimiche e microbiologiche qualitativamente inferiori ai

valori limite imperativi della categoria A3 possono essere utilizzate, in via eccezionale, solo

nel caso in cui non sia possibile ricorrere ad altre fonti di approvvigionamento e a

condizione che le acque siano sottoposte ad opportuno trattamento che consenta di rispettare

le norme di qualità delle acque destinate al consumo umano;

  • • risulta che la Regione Lazio è stata più volte sollecitata anche dalla Prefettura di Viterbo a

fornire risposta alla questione di cui sopra;

– quali iniziative urgenti hanno assunto o intendano assumere al fine di sollecitare i soggetti

interessati a:

a) rendere nota l’attuale classificazione delle acque del lago di Vico erogate per consumo

umano; nel caso la classificazione, come appare presumibile, sia A3, predisporre subito

fonti alternative di approvvigionamento idrico per le popolazioni, per gli esercizi

commerciali, per le scuole e le mense della scuola dell’infanzia e primaria, per l’ospedale di

Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali;

b) rispettare le note della Asl di Viterbo che, in relazione alla gravità del degrado di queste

acque e alla difficoltà di realizzare processi di potabilizzazione veramente efficaci a

garantirne salubrità e pulizia, hanno chiesto da tempo forniture di acque in forme

alternative a quelle lacustri;

c) individuare la provenienza di quelle sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di

Vico e di norma estranee agli ecosistemi lacustri;

d) intensificare i controlli di tutte le attività notturne e diurne all’interno della riserva del lago

di Vico;

e) avviare studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle

popolazioni di Caprarola e Ronciglione;

f) realizzare controlli regolari e costanti sulla qualità e provenienza dell’ acqua utilizzata

nelle preparazioni alimentari distribuite nei pubblici esercizi e nelle scuole;

g) realizzare controlli regolari e costanti sulla fauna ittica ad uso commestibile relativamente

alla presenza nelle loro carni di metalli pesanti e microcistine;

h) controllare le pratiche agricole e l’uso di fitofarmaci e fertilizzanti nei terreni circostanti il

lago; controllare, altresì, come ulteriori possibili fonti d’inquinamento del lago, gli

scarichi degli insediamenti

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