Che cosa fare per favorire il turismo non lo dice nessuno? Programmazione? Idee? Macché!

da lacitta.eu

PDF

Stampa

E-mail

Martedì 12 Giugno 2012 14:51

 

Viterbo, Via san Clemente

Viterbo Nell’Italia gestita dai professoroni, ci mancava che qualcuno ci spiegava come il settore del turismo sociale e associato sta andando in crisi perché i famosi buoni vacanza regalati dal governo Berlusconi a settembre andranno soppressi con la normativa sulla semplificazione emanata, lo scorso dicembre, dal governo Monti.

Le imprese e tutte le varie associazioni di categoria sono preoccupate sull’attuale andamento del turismo e quindi che fanno? Dicono che bisogna salvare il turismo con l’assistenzialismo statale!

Che cosa fare per favorire il turismo non lo dice nessuno? Programmazione? Idee? Macché!

E’ certo, non servono inutili meeting che inneggiano all’assistenzialismo statale, come non serve, da parte di alcuni politicanti della domenica pomeriggio, la solita e continua solidarietà all’asino che vola, tanto non vola!

Fortunatamente non sono un professorone o un politicante della domenica pomeriggio e soprattutto non essendo solidale con gli asini volanti, provo a proporre una mia visione per favorire il turismo.

La prima cosa logica è convincere i turisti a scegliere la nostra città e sono necessarie diverse azioni.

S’inizia con una corretta e diffusa informazione di tutte le offerte turistiche presenti sul territorio, non più solo dal punto di vista economico, viaggio, pernottamento, vitto, ma anche per le attività disponibili sul territorio, che possono rappresentare un vero valore aggiunto.

Un turista (singolo, coppia, famiglia o gruppo) che vuole andare al mare o a sciare, la concorrenza è molto elevata, sia in Italia ma anche all’estero, quindi il parametro economico diventa solo uno dei fattori che determinano la scelta della meta, mentre i servizi aggiuntivi erogati, possono determinare la differenza.

Ad esempio, all’interno del proprio pacchetto, anche una visita gratuita, con un assistente pastorale, in una delle Chiese storiche presenti nella località, piuttosto che in una delle attrazioni disponibili sul territorio.

Pertanto si dovrebbe iniziare a spostare l’attenzione, dalla “mera” offerta economica alla valorizzazione di tutte le attività possibili e le Chiese storiche rappresentano un elemento comune a tutte le località, perché è l’unico luogo di arte presente ovunque, da cui partire per creare il ventaglio di tutte le “attrazioni” possibili.

Purtroppo questa concezione è molto lontana dall’essere attuata, al massimo si pensa a offrire un qualche “regalo” all’arrivo in albergo, mentre si trascura come sarà impegnata la permanenza del turista nella località, comportando anche un danno per l’economia locale.

Questa mancanza e/o difetto comunicativo, inibisce la possibilità di utilizzare e valorizzare i capitali del territorio, ma anche le tante iniziative che sono realizzate, per favorire i turisti a scegliere la propria meta turistica, senza tralasciare la concreta possibilità di allungare e/o destagionalizzare il periodo turistico di riferimento, in quanto si rendono disponibili una moltitudini di attività, che possono essere fruite durante l’anno.

Pertanto è opportuna la messa in rete di canali tematici online per far conoscere tutti i percorsi turistici disponibili, prevedendo dei veri e propri incentivi, che possono essere la gratuità di un percorso, piuttosto che uno sconto, anche calibrati in funzione del periodo di permanenza e del numero dei soggetti.

Inoltre, non bisogna sottacere, che in questo modo, sarà possibile anche creare dei posti di lavoro, perché si potrà garantire un minimo di compenso a tutti i soggetti impegnati per quelle attività che non sono già finanziati da altri soggetti pubblici, come ad esempio per i musei statali, provinciali, comunali, poiché si dovrà puntare sulla quantità del numero di visitatori.

Questo principio può essere attuato facilmente, in quanto legato al servizio ulteriore erogato, nel caso delle visite spirituali delle Chiese storiche presenti, ad esempio, le strutture alberghiere possono tranquillamente sostenere l’onere di qualche euro per ogni camera venduta, per pagare il costo dell’assistente pastorale, piuttosto che della guida.

La criticità, risiede, invece, nella preventiva organizzazione e sviluppo delle attività da utilizzare come valore aggiunto e i costi da sostenere non sono certamente elevati, tenuto anche conto dell’obiettivo di stimolare tutte le domande possibili.

E’ necessaria l’offerta e l’accoglienza, professionale da parte degli addetti ai lavori, calorosa
da parte dei suoi abitanti e non dimentichiamo che il primo promotore turistico, è il turista stesso quando finisce il suo soggiorno e torna nel suo paese.

Chissà se qualcuno, prima o poi, si degnerà di scendere dal pulpito per cominciare a lavorare.

TUSCIA VOLA
Marco Cataudella

 

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *