IDV: “ARSENICO, ULTIMO ATTO”

23/05/2012 : 09:56

(NewTuscia) – VITERBO – Sono passati più di dieci anni dalla pubblicazione della delibera della UE sui parametri da rispettare per la potabilità dell’acqua. In quel momento il legiferatore sperava di proteggere la salute dei cittadini limitando le quantità di arsenico, di fluoruri e di boro nell’acqua affinché fosse potabile.

Con il senno del poi dobbiamo dire, fatica sprecata. Già, il fatto è che una norma o una legge hanno valore proporzionale alla serietà di che deve applicarle. In Italia non siamo seri.

L’unica preoccupazione del governante del momento è stata quella di avere una deroga alla messa in sicurezza della salute dei cittadini.

Una deroga concessa dalla Comunità Europea solo a patto che fossero poste in essere tutte le procedure per risolvere il problema.

Una deroga che, invece, di dare tempo alle soluzioni è servita solo per chiederne un’altra e un’altra ancora, senza che nulla si facesse.

Ora che di deroghe non ve ne saranno più, altrimenti la stessa Comunità Europea sarebbe corresponsabile, la politica si sveglia, grida al pericolo, allarma.

Si susseguono comunicati, prove di forze, ultimatum, spesso proposti da politici e amministratori di vecchia data, che hanno la diretta responsabilità della gravità della situazione.

Chi nulla ha fatto sino ad ora, invece di rispondere del mancato operato, cerca il capro espiatorio, il malcapitato di turno da incolpare di tutte le mancanze di dieci anni di inattività.

Queste modalità colpiscono profondamente.

Invece di scusarsi assumendo precise responsabilità politiche e morali ecco che si passa all’attacco del governatore della Regione di turno, dell’assessore malcapitato, nel senso di essere capitato nel momento sbagliato, quello in cui è necessario risolvere i problemi.

Siamo all’ultimo atto. Tragedia o commedia, il risultato non cambia.

Anni di politica inutile e inadeguata hanno portato al tracollo della gestione pubblica dell’acqua nella Tuscia.

Una società di gestione Talete in piena crisi, piena di debiti e di storie ancora da capire.

Tanto arsenico nei rubinetti, per non parlare di fluoruri e di boro, file alle fontanelle che si spera eroghino un’acqua all’altezza della situazione.

Dobbiamo chiederci, ma quella dei cittadini è
solo rassegnazione?

 

Raffaele Saladino

Capo gruppo IdV

Provincia di Viterbo

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