Placido Rizzotto, Nencini (Psi): «E’ stata la mafia a ucciderlo, non dirlo è come ucciderlo due volte»

da avanti

“E’ stata la mafia ad uccidere Placido Rizzotto. Non dicendolo, lo uccideremo due volte”. A dirlo è di Riccardo Nencini, segretario nazionale del Psi, nel corso dei funerali di stato di Placido Rizzotto a Corleone, commentando le parole dell’Arcivescoco di Monreale, Monsignor Salvatore Di Cristina che celebra le esequie del sindacalista socialista di cui sono stati ritrovati i resti. Nencini osserva che “Monsignor Di Cristina, durante le esequie, non ha mai citato la parola ‘mafia’. Rizzotto morì per la libertà e giustizia, sprezzando un clima mafioso di omertà, per difendere i più deboli. Restituiamogli l’onore e la dignità. Caro Monsignore -conclude Nencini- lo ricordi ai suoi figli!”.

UNA NOSTRA BATTAGLIA VINTA PER TUTTO IL PAESE – L’incresciosa dimenticanza dell’Arcivescovo di Monreale non svilisce certo la battaglia per la memoria, sostenuta con forza e vinta dall’Avanti!online e dal PSI. I resti di Placido Rizzotto hanno ricevuto, oggi, l’onore dei funerali di Stato alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e del segretario del PSI Riccardo Nencini. Ad accogliere le spoglie di Rizzotto la sorella e il nipote che porta il suo stesso nome, Placido. Il ricordo di questo autentico socialista e grande uomo che ha sacrificato la sua vita per lottare contro quella mafia che strangolava e continuava a taglieggiare la Sicilia, è un simbolo che riceverà l’estremo saluto proprio in una città emblema del potere mafioso, Corleone. Quel paese da cui venivano gli uomini che lo uccisero credendo così di cancellarne per sempre l’insegnamento. Ma non ci sono riusciti!

RIZZOTTO UN ESEMPIO PER TUTTI I SOCIALISTI – Il suo esempio ha continuato a vivere ispirando le lotte in difesa della legalità di migliaia di cittadine e cittadini siciliani e il suo impegno ha alimentato il coraggio di desiderare una società migliore. Le esequie si sono tenute nella chiesa madre di San Martino. Dopo il rito, Napolitano si è recato a Portella della Ginestra, un altro luogo simbolo della lotta alla mafia, per la deposizione di una corona al Sasso di Barbato mentre, dalla Chiesa Madre di Corleone, partirà un corteo fino al cimitero per deporre nella tomba l’urna con i resti di Rizzotto. L’esempio di Placido Rizzotto è un modello per tutti i socialisti e per quelli che credono nella libertà e la giustizia: il suo sacrificio ha reso l’Italia un Paese migliore, più libero e più civile.

NENCINI (PSI), UNA VITA SPESA PER RAFFORZARE IL SENTIRE COMUNE – Nel motivare l’istanza di richiesta dei funerali di Stato per Placido Rizzotto giorni scorsi il segretario Riccardo Nencini aveva ricordato: «È stato scritto che la memoria è il salvadanaio dello spirito, il luogo dove si forgia il ‘comune sentire’, il senso di appartenenza a radici condivise. Placido Rizzotto ha dato la vita perché le nostre radici fossero più salde». La memoria di quest’uomo appartiene a ciascuno di noi, ai cittadini come alle istituzioni. Le radici che la sua storia ha messo in ognuno di noi hanno fatto germogliare un impegno civile e politico. Dai suoi resti fiorirà una rosa: la rosa socialista.

Roberto Capocelli

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