Il Segretario del PSI Nencini a Bruxelles con Hollande e Schulz al vertice dei leader dei socialisti europei

da Avanti

 

C’è voglia di socialdemocrazia nei confini d’Europa e, più che di uno spettro, si tratta di un vento di cambiamento, un’inarrestabile speranza di invertire quella rotta che ha spinto il Vecchio Continente ad ingoiare politiche di austerity imposte dall’asse Merkel-Sarkozy.  Una rotta che ha messo in ginocchio milioni di cittadini, vanificando la promessa di un’Europa improntata a valori di responsabilità e solidarietà. Quella stessa rotta che, in paesi come la Grecia, ha creato forti fratture sociali, aprendo la strada a partiti estremisti e a pericolose derive populiste paventate da leader irresponsabili. Si è lottato per mettere in piedi l’Europa. Fu voluta fortemente da leader dalla visione prospettica e lungimirante e dalla volontà di milioni di cittadini che desideravano sentirsi parte di qualcosa di più ampio, di più forte. Quella “unità nella diversità” alla base del “modello sociale europeo”.

 

Proprio per mettere a punto una strategia di rilancio di un’economia credibile, di un’alternativa sociale responsabile e di una solidarietà che protegga i cittadini da opporre alle ricette di austerity, la Presidenza del Partito dei socialisti Europei ha deciso che la consueta riunione tra i primi ministri europei sarà estesa anche a tutti i leader dei partiti dei socialisti. In occasione dell’incontro, che si terrà domani a Bruxelles, si discuterà dell’Agenda per la crescita europea che i Socialisti dovranno mettere a punto per rilanciare una politica che metta al centro la crescita e il lavoro. L’elezione all’Eliseo di Francois Hollande rappresenta infatti un cambio sostanziale nelle dinamiche del Consiglio Europeo. Saranno i leader socialisti di 27 paesi del’UE a incontrarsi per mettere a punto una strategia politica al fine di discutere della crisi economica ed indirizzare il successivo dibattito del Consiglio; tra i partecipanti vi saranno, tra gli altri, il neo eletto Hollande, il tedesco Martin Shultz, Presidente del gruppo parlamentare dell’Alleanza Progressista dei Socialisti, nonché Presidente del Parlamento Europeo , e il leader del Partito Socialista italiano, Riccardo Nencini, intervistato dall’Avanti!online.

Segretario lei è uno degli invitati che siederanno alla conferenza dei leader dei partiti socialisti europei per fare il punto della situazione e organizzare una strategia politica: di quale messaggio si farà veicolo il Partito Socialista Italiano dentro i confini nazionali?

In Europa, in questo momento, osserviamo imporsi due tendenze chiare: la prima è che le coalizioni che hanno governato sono sconfitte dagli elettori; la seconda che cresce un vento che testimonia il forte desiderio di una diversa distribuzione della ricchezza tra i cittadini del Vecchio Continente. Questa tendenza generale europea si riflette anche all’interno dei confini nazionali. Per le forze socialiste italiane è importante rimanere in scia con questo vento, senza cavalcare le narrazioni dell’antipolitica, ma pensando a quale possano essere i termini di un patto minimo della sinistra.

Quali sono i nodi fondamentali da proporre?

Ci  sono dei punti universali e imprescindibili da prendere in considerazione: il primo è l’introduzione di una normativa sulle transazioni finanziarie. L’altro è la realizzazione di una patrimoniale per le grandi ricchezze, così da abbassare la pressione fiscale sugli stipendi e liberare risorse che rimettano in moto l’economia. Sul fronte nazionale, inoltre è necessario finanziare le stanze della conoscenza: le scuole, l’università, la formazione e i centri di ricerca, anche da qui che riparte la crescita.

Qual è il punto di riferimento politico di queste proposte in Italia?

In Italia il punto di riferimento è la proposta socialista della “Casa italiana dei riformisti e dei democratici”. È necessario che i sindaci, i partiti e le liste civiche più significative, animate da una cultura socialista e liberale, stringano un patto basato su pochi punti, ma estremamente chiari che prevedano una riforma profonda dei partiti e della politica italiana. Un patto basato su scelte coraggiose e decisioni per rilanciare lo sviluppo e per rinnovare l’etica pubblica.

In definitiva, come pensa si possa rilanciare un progetto riformista in Italia?

C’è la necessità di convocare degli Stati generali della sinistra, chiamati ad assumere un impegno pubblico forte, un patto civico per rilanciare l’Italia. Non si può essere socialisti in Europa e agnostici in Italia. O si è socialisti o non lo si è! Domani incontreremo Hollande e sarà presente anche il Pd di Bersani al quale – come forza socialista – rivolgiamo un appello preciso: chiediamo al Segretario di essere conseguente con il fatto di sedere a quel tavolo, riconoscendo in Italia il ruolo delle forze socialiste.

Roberto Capocelli

 

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