Rischio parassiti nei pesci, le raccomandazioni della Ausl

da lacitta.eu

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Mercoledì 09 Maggio 2012 22:39

Diffusa una circolare a tutti gli operatori del settore ittico della Tuscia
Carpa

Evitare il ripetersi di casi di infestazioni da parassiti a seguito del consumo di pesce crudo o marinato.

Con questo obiettivo, il direttore dell’Unità operativa del Servizio veterinario igiene alimenti di origine animale della Ausl di Viterbo, Giuseppe Micarelli, ha inviato una circolare a tutti gli operatori che producono e somministrano prodotti ittici nella Tuscia. La lettera contiene tutte le informazioni per una corretta gestione del rischio parassiti nei pesci.

“Rammento – scrive Micarelli – in concomitanza con l’inizio della stagione estiva, la responsabilità dell’operatore del settore alimentare, nella gestione di prodotto ittico parassitato così come stabilito dalla normativa vigente. Ai sensi della legge, infatti, coloro che producono, vendono e somministrano prodotti ittici (pesci pinnati o molluschi cefalopodi) da consumarsi crudi, marinati e salati, devono assicurarsi che il prodotto ittico crudo sia sottoposto a un trattamento di congelamento che abbatta totalmente il rischio parassitosi.

Nello specifico, per i parassiti del genere Anisakis è necessario un trattamento di congelamento che interessi il cuore del prodotto a -20C° per 24 ore, oppure a -35C° per almeno 15 ore; per parassiti del genere Opisthorchis la temperatura deve essere mantenuta a -20C° per 7 giorni”.

Il trattamento di congelamento dovrà essere effettuato presso il laboratorio o la cucina utilizzando un’idonea attrezzatura per l’abbattimento della temperatura con verifica del raggiungimento dei – 20C° a cuore del prodotto.

“L’operatore – prosegue Micarelli – dovrà, inoltre, presentare all’autorità competente l’aggiornamento della registrazione ai sensi  del regolamento Ce 852/04 e predisporre nel proprio piano di autocontrollo un’apposita procedura scritta finalizzata al controllo del rischio parassiti basata sul sistema HACCP con relativo monitoraggio. Qualora l’operatore utilizzi prodotti della pesca già sottoposti al trattamento di congelamento finalizzato all’uccisione dei parassiti, dovrà richiedere al fornitore la dichiarazione di trattamento che, dovrà essere conservata e esibita all’autorità competente di controllo”.

Per quanto riguarda, infine, gli utenti finali, la Ausl raccomanda vivamente di cuocere sempre in casa il pesce, per evitare qualsiasi rischio di parassitosi. Questo anche in considerazione del fatto che è probabile che solo un numero esiguo di famiglie viterbesi sia in possesso di frigoriferi professionali in grado di raggiungere le temperature necessarie ad abbattere totalmente il rischio di parassitosi.

    

 

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