ARSENICO: IL PENOSO SCARICABARILE TRA RESPONSABILI E COMPLICI DELL’ACCELENAMENTO

E’ penoso e scandaloso il perdurante scaricabarile tra le istituzioni su chi deve provvedere a realizzare i dearsenificatori mentre la gran parte della popolazione della provincia di Viterbo continua a ricevere acqua avvelenata nelle case (e pagando per essa la bolletta come se fosse potabile).

Ed e’ squallido e grottesco che la discussione nelle istituzioni sembri vertere non su come garantire al piu’ presto acqua potabile ai cittadini, ma su chi scaricare la colpa alla fine dell’anno dopo aver continuato ad avvelenare la gente.

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Occorrera’ allora tornare a dire due piccole verita’ che ripetiamo da qualche anno.

La prima: che i Comuni possono e devono realizzare subito i dearsenificatori, con fondi propri (ed attivando altri finanziamenti da soggetti disponibili a contribuire per il bene comune), rivalendosi eventualmente poi sulla Regione in relazione alle specifiche competenze. Certo: reperire fondi nel proprio bilancio per fare i dearsenificatori implica operare tagli su altri capitoli di spesa, ma ci permettiamo di osservare che l’acqua potabile e’ un bisogno primario di tutti gli esseri umani, mentre non lo sono tante altre attivita’ ed elargizioni – sovente clientelari – che gli enti locali fanno e di cui si puo’ benissimo fare a meno.

La seconda: che anche quando cessera’ la deroga attuale che consente di avvelenare la popolazione molto oltre il limite previsto dall’Unione Europea, e sara’ finalmente in vigore anche nel Lazio il limite dei 10 microgrammi di arsenico per litro di acqua, anche allora l’arsenico contenuto nell’acqua sara’ sempre troppo: l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ come soglia massima prevede 5 microgrammi per litro, ed e’ peraltro a tutti evidente che l’unica situazione adeguata e realmente ammissibile e’ quella piu’ ovvia: ovvero che di arsenico dell’acqua potabile non ve ne deve essere ne’ poco ne’ punto.

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Cessi il gioco delle parti, e cessino le minimizzazioni irresponsabili, le sciagurate mistificazioni, gli sperperi clientelari, il malgoverno e i carrozzoni inetti e rapaci.

Si realizzi invece quanto proposto dell’Associazione italiana medici per l’ambiente – Isde (International Society of Doctors for the Enviroment), l’associazione dei medici che da anni a Viterbo denuncia la gravita’ della situazione ed ha formulato proposte d’intervento assolutamente ragionevoli, praticabili, indispensabili, urgenti.

E provvedano finalmente gli enti locali a realizzare gli interventi atti a garantire acqua potabile e non veleno nelle case dei cittadini amministrati: e’ possibile, e’ necessario.

 

L’associazione “Respirare”

 

Viterbo, 3 maggio 2012

 

L’associazione “Respirare” e’ stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell’ambiente. Per informazioni e contatti: c/o Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, e-mail: info@coipiediperterra.org e nbawac@tin.it, siti: www.coipiediperterra.org e http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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