Acqua/ Prov. Viterbo: Lazio si impegni contro emergenza arsenico

da 24notizie

“Trasferisca ai Comuni somme messe a disposizione dal Ministero”

postato 8 ore fa da TMNews

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Roma, 2 mag. (TMNews) – Dal primo gennaio 2013 entrerà definitivamente in vigore l’ordinanza dell’Unione Europea che fissa a 10 microgrammi litro il limite massimo di arsenico consentito nelle acque potabili. Un problema che nel Lazio interessa più della metà dei Comuni della Tuscia che oggi operano in deroga all’ordinanza Ue, con un parametro massimo consentito di 20 microgrammi litro. Per questo il presidente della Provincia diViterboMarcello Meroi, ha inoltrato alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini la richiesta di un incontro per fare il punto sull’emergenza arsenico.

“La Provincia diViterbo– dicono Meroi e l’assessore provinciale all’Ambiente Equitani – già da tempo si è attivata per trovare soluzioni ad un problema serio che non potrà essere affrontato, a partire dal primo gennaio del 2013, con le sole ordinanze di non potabilità dell’acqua da parte dei sindaci. Abbiamo già elaborato come Consulta d’Ambito dell’Ato alcune proposte operative da attuare entro il 31 dicembre del 2012. Restiamo convinti che per scongiurare l’emergenza arsenico serva l’impegno di tutti, attraverso l’assunzione di responsabilità dirette, relegando all’Ato il controllo e la verifica degli impianti tradizionali o degli eventuali interventi alternativi che si dovessero rendere necessari. La Regione – aggiungono – dal canto suo dovrebbe intervenire trasferendo ai Comuni le somme messe a disposizione dal Ministero. Questa proposta è stata anche sottoposta all’attenzione dell’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei a margine della recente seduta del Consiglio provinciale straordinario”.

Da qui la richiesta di un incontro urgente al presidente Polverini: “E’ nostra ferma intenzione impedire che con l’inizio del nuovo anno, i sindaci, di fronte ad una mancata soluzione della vicenda, si trovino obbligati a vietare la potabilità dell’acqua per non commettere un reato. Significherebbe creare una serie innumerevoli di disagi alle nostre popolazioni. Al presidente della Regione – concludono Meroi ed Equitani – sottoporremo le nostre richieste certi di una sensibile attenzione, già manifestata del resto in altre occasioni”.

 

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